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Demi Lovato: “A 15 anni sono stata violentata. Io e i Jonas Brothers indossavamo un’anello di promessa’”

La cantautrice e attrice statunitense, oggi 28enne, lo ha raccontato nel documentario 'Demi Lovato: Dancing with the Devil', che sarà su YouTube dal 23 marzo, dove sottolinea anche che la persona che ha agito la violenza non ha subito alcun conseguenza

di F. Q.

Demi Lovato ha rivelato di essere stata violentata quando era ancora un’adolescente, a 15 anni, mentre lavorava per Disney Channel. La cantautrice e attrice statunitense, oggi 28enne, lo ha raccontato nel documentario ‘Demi Lovato: Dancing with the Devil‘, che sarà su YouTube dal 23 marzo, dove sottolinea anche che la persona che ha agito la violenza non ha subito alcun conseguenza. Nel doc l’artista non svela chi fosse l’autore del reato ma spiega che doveva vedere questa persona “tutto il tempo” dopo la violenza. Il documentario è stato proiettato al festival virtuale South by Southwest.

“La mia storia di #MeToo è che racconto a qualcuno che qualcuno mi ha fatto questo e non ha mai avuto problemi”, dice Demi Lovato nel documentario, come si legge in un’anticipazione pubblicata da ‘Variety‘. La docuserie di YouTube affronta i tanti momenti difficili che Demi Lovato ha affrontato, come i problemi di salute e di dipendenza, fino alla ‘ricaduta’ che le è costata un’overdose di droga nel 2018. Del suo presunto stupro dice: “Ci stavamo avvicinando, ma ho detto che non doveva andare oltre. Ma a lui non importava, l’ha fatto comunque. L’ho interiorizzato e mi sono detta che era colpa mia perché ero ancora nella stanza con lui”, aggiunge, spiegando di aver sofferto di autolesionismo e di bulimia.

Nella serie, Lovato racconta anche di un “anello di promessa” che era stato indossato da alcune giovani star tra cui lei e i Jonas Brothers, come impegno a fare sesso solo dopo il matrimonio. “Allora cosa avrei dovuto dire? Sei mesi dopo, avrei dovuto dire: beh, ho fatto sesso, anche se era uno stupro?” La serie mostra anche i danni causati dall’overdose di droga del 2018, quando Lovato fu portata in ospedale dopo essere stata trovata priva di sensi nella sua casa di Los Angeles. Dopo aver subito tre ictus e un infarto, l’artista ha avuto dei danni permanenti alla vista: vede sfocato e quindi non può guidare e legge con difficoltà. Alcune settimane prima dell’incidente, aveva pubblicato una canzone intitolata Sober, in cui rivelava dopo sei anni di sobrietà: “Non sono più sobria”. Delle sue lotte con la dipendenza e la bulimia, aveva già parlato in un altro documentario di YouTube Originals del 2017 ‘Simply Complicated’.
Ha rilanciato la sua carriera di cantante ai Grammy Awards dello scorso anno e ha cantato l’inno nazionale al Super Bowl 2020. A gennaio, ha cantato in uno speciale televisivo per l’insediamento del presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

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