L’Alto Adige ha deciso subito: a Pasqua è stop alle seconde case. Così la Campania di De Luca. Dopo pressioni e proteste, la stretta è arrivata anche in Sardegna: nella tarda serata di mercoledì il presidente Christian Solinas ha scelto a sua volta la linea dura: i proprietari di seconde case non residenti possono entrare solo per comprovate esigenze lavorative o motivi di salute e comunque presentando la certificazione di vaccinazione avvenuta o di negatività al tampone. L’ordinanza, valida da oggi 18 marzo al 6 aprile, è sulla scia di quelle di Bolzano e della Valle d’Aosta.
Fino all’ultimo la Sardegna, unica regione in zona bianca, era pronta a un’ordinanza che si limitava a inasprire i controlli agli arrivi. Per giorni però si sono susseguiti petizioni, appelli, mozioni per alzare le barricate contro il rischio di un afflusso incontrollato di residenti in altre regioni verso le loro case di vacanza. E in mezzo c’è la Toscana, dove dal litorale alle Valli Etrusche sono i sindaci a lanciare appelli al motto “non venite a trovarci adesso”. Firmano subito la petizione 15 sindaci della zona tra la costa livornese e l’interno della provincia di Pisa.
Il timore che accomuna gli amministratori locali, a partire dalla Sardegna, è uno solo: che si ripeta quanto accaduto l’anno scorso ad agosto, quanto l’allentamento delle misure aveva trasformato l’isola nel principale focolaio della seconda ondata. Oltre al rischio propriamente sanitario c’è quello legato al turismo: se crollasse la diga a Pasqua, con un aumento importante dei contagi, l’intera stagione estiva che tutti vorrebbero salvaguardare può finire compromessa. Così come la critica al decreto varato dal governo Draghi che mette l’Italia intera (Sardegna inclusa) in lockdown ma consente ai detentori di seconde case di spostarsi dalle zone rosse nelle altre.
L’ordinanza di Solinas inasprisce comunque i controlli agli arrivi e prevede dei filtri fin dall’imbarco. Come? I vettori e gli armatori acquisiscono dai passeggeri l’avvenuta registrazione sulla app Sardegna Sicura ma anche la documentazione che attesti i motivi per cui si viaggia e il possesso dei requisiti previsti dal Dpcm 2 marzo 2021 per gli spostamenti dalle Regioni di provenienza. In assenza sarà vietato l’imbarco. Il governatore ha deciso di coinvolgere anche il corpo forestale. Tuttavia gli amministratori locali sono i primi a sapere che è impossibile controllare tutti gli ingressi e vigilare sul rispetto delle regole di distanziamento: le seconde case, incluse quelle dei residenti, sono 223mila. La petizione per chiedere lo stop lanciata su Change.org ha raggiunto 35mila firme.
Anche Palazzo Chigi sa quanto il rischio sia elevato e infatti ha poi diramato a sua volta una circolare nella quale chiarisce che lo spostamento non è possibile in caso di affitti brevi ma solo di case di proprietà il cui titolo di possesso sia antecedente la data del 14 gennaio. E vale solo per gli appartenenti al nucleo familiare. Il tutto però con autocertificazione, e questo potrebbe indurre qualche “furbo” a dichiarare il falso. In Campania l’ex sindaco di Salerno ha stabilito fino al 5 aprile il divieto di raggiungere l’abitazione diversa dalla principale, come aveva fatto l’anno scorso. Il divieto scatta per via dell’impennata dei contagi ma paradossalmente non scatta per i campani che si recano in altre regioni durante il periodo pasquale.