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Ares Gate, parla Enrico Lucherini: “Adua Del Vesco plagiata? Quando prendevamo il sole in giardino non sembrava, aveva le chiavi di casa”

Intervistato dal Corriere della Sera, il famosissimo press agent ha svelato alcuni dettagli della vita nella villa di Tarallo e Losito a Zagarolo, che ha frequentato per molto tempo. «Quando Adua e Massimiliano parlavano di Lucifero, è chiaro che intendessero lui, Alberto, non c’è dubbio. Però lo conosco da almeno trent’anni e non ho mai notato niente di satanico in lui..."

di Francesco Canino

«Adua Del Vesco plagiata? Aveva le chiavi di casa, poteva andarsene quando voleva». Mentre la Procura di Roma indaga sull’ipotesi d’istigazione al suicidio per la morte dello sceneggiatore Teodosio Losito, trovato morto l’8 gennaio del 2019, Enrico Lucherini racconta la sua versione dei fatti sull’Ares Gate. Lo storico press agent è stato infatti per anni l’ufficio stampa delle serie tv prodotte da Alberto Tarallo e con lui (e Sandro Mayer) ha inventato anche a tavolino la finta storia tra la Del Vesco e Massimiliano Morra.

Intervistato dal Corriere della Sera, ha svelato alcuni dettagli della vita nella villa di Tarallo e Losito a Zagarolo, che ha frequentato per molto tempo. «Quando Adua e Massimiliano parlavano di Lucifero, è chiaro che intendessero lui, Alberto, non c’è dubbio. Però lo conosco da almeno trent’anni e non ho mai notato niente di satanico in lui. Generoso, carino, divertentissimo, alla villa di Zagarolo passavano ore a chiacchierare di vecchi film hollywoodiani, di Gloria Swanson e di Greta Garbo, che la ragazzina, Adua, non sapeva nemmeno chi fosse», ha spiegato con la consueta tagliente ironia Lucherini.

Proprio mentre la Del Vesco ribadiva in Procura di aver subito pensati ingerenze e pressioni dalla casa di produzione che l’ha lanciata e le ha dato il successo, Lucherini smentisce alla sua maniera la storia della presunta setta e a proposito dell’attrice siciliana, svela: «Quando eravamo insieme prendevamo il sole in giardino e si parlava di tutto e niente, mangiando gelato, non mi pareva né sofferente né plagiata, aveva le chiavi di casa, poteva andarsene quando voleva».

Nell’intervista c’è poi un passaggio decisamente più leggero, che riguarda la nascita del nome d’arte di Adua Del Vesco, che durante il Grande Fratello Vip ha deciso di chiudere i ponti con il passato e di tornare a farsi chiamare con il suo vero nome, Rosalinda Cannavò. Lucherini spiega: «Il nome Rosalinda Cannavò non suonava bene: pensammo ad Adua, dal film di Pietrangeli, e poi ci si aggiunse Del Vesco. Boh, Alberto si era fissato e in effetti non suonava male, anche se i primi tempi capivano tutti Del Vescovo o peggio Del Mestolo».

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