“Stiamo aspettando che qualcuno ci dica se c’è bisogno di noi“. L’intervento di Emergency a Crotone per allestire un reparto Covid d’emergenza si è concluso circa un mese fa, quando l’epidemia aveva rallentato la sua corsa e la pressione sulle strutture ospedaliere della Calabria stava iniziando a calare. Ma ora che i contagi sono ripartiti, l’organizzazione no profit fondata da Gino Strada non è ancora stata contattata dai vertici regionali. “Abbiamo dato la nostra disponibilità ad aiutare in altri posti della Regione”, spiega Strada all’Adnkronos, ma finora non è arrivata alcuna risposta. “Stiamo continuando la normale attività in Calabria con il nostro Poliambulatorio di Polistena. In questo momento, in relazione alla pandemia, Emergency non è impegnata in Calabria”.
Tutto accade in un territorio dove la sanità, commissariata da oltre un decennio, senza Emergency rischiava di non riuscire a gestire le conseguenze della seconda ondata del Covid. “A Crotone è andata bene – spiega Strada -, abbiamo messo in piedi questo secondo reparto Covid, pensato anche per una possibile ripresa dell’epidemia in Calabria. Per fortuna non c’è mai stato bisogno di occupare tutta la struttura. Quindi direi che è andata bene“. In città, aggiunge Strada, “c’erano due reparti Covid, il nostro e un altro all’interno dell’ospedale di Crotone, e in ogni reparto c’erano mediamente tra i 25 e 30 pazienti“. L’intervento della ong era stato concordato con la Protezione civile e Palazzo Chigi dopo che per giorni Strada era dato in pole per diventare il nuovo commissario alla Sanità calabrese, nomina a cui si era contrapposto il presidente facente funzione della Regione Nino Spirlì.
Nonostante le divergenze, Strada si propone di dare ancora una mano, visti i contagi in risalita su base settimanale e i rischi per la tenuta dei reparti ospedalieri. L’ipotesi è che Emergency possa supportare la Regione anche per la campagna vaccinale. “Se ci fosse bisogno di noi anche per le vaccinazioni, se ce lo chiedono, saremo pronti. Purtroppo dalla Calabria sulla salute non sono mai arrivate notizie incoraggianti“. Stando ai numeri del ministero della Salute, la Calabria è una delle Regioni più lente nelle somministrazioni. Al momento è stato iniettato il 66,2% delle dosi disponibili.