La Puglia mette in campo l’ipotesi di una zona rossa “rafforzata” di fronte al nuovo record di casi rintracciati in un solo giorno e una situazione ormai critica negli ospedali, soprattutto nel Barese. A spiegare la possibilità di una stretta che comporti misure ancora più pesanti rispetto a quelle decise dal governo è stato il presidente della Regione Michele Emiliano: “Stiamo ragionando sull’ipotesi di stringere ulteriormente le misure rispetto a quelle previste dal governo nella zona rossa”, ha detto. L’idea di Emiliano ruota attorno al lavoro da casa: “Dobbiamo spingere tutte le aziende a lasciare a casa il numero più alto possibile di persone per evitare che si contagino sul luogo di lavoro”.

“In questi giorni – ha spiegato Emiliano – noi siamo in zona rossa e però non stiamo ancora utilizzando tutti fino in fondo per tutte le aziende e per tutte le pubbliche amministrazioni lo smart working. Ieri abbiamo avuto il massimo picco pandemico della storia pugliese, più di 2 mila. Fino a luglio avevamo avuto non più di 2.000-2.500 contagiati in tutto, oggi li abbiamo in un solo giorno”. Una situazione che va avanti da settimane e ha portato la regione a precipitare in zona rossa, direttamente dalla gialla, con un’incidenza settimanale di 270 casi ogni 100mila abitanti e ha affollato gli ospedali.

Due settimane fa erano 1.287 i ricoverati con sintomi e altri 162 pazienti Covid erano assistiti in terapia intensiva. Il 18 marzo i numeri erano lievitati fino a 1.582 posti letto occupati in area medica e 219 in rianimazione, con un tasso di occupazione rispettivamente del 43% e del 38% secondo il monitoraggio Agenas, ben oltre la soglia critica fissata per decreto. Dati che hanno costretto la Regione a bloccare ricoveri e interventi programmati, nonostante l’apertura negli scorsi giorni dell’ospedale Covid nella Fiera del Levante di Bari.

Di fronte a questo scenario, destinato a peggiorare ancora nei prossimi giorni in attesa che la chiusura della scorsa settimana inizi a mostrare i suoi effetti, Emiliano ha avvisato che la Puglia si prepara a varare regole che si avvicinerebbero per certi aspetti a quelle del lockdown della scorsa primavera: “Tutte le volte – ha detto – che si può abbassare il rischio epidemico utilizzando tecnologie, certo non paragonabili alla presenza, nel pieno di una situazione di grande pericolo come quella che stiamo vivendo in questo momento, i poteri delle Regioni non possono che essere usati obbligando tutti all’utilizzo di quelle tecnologie, salvaguardando il diritto alla salute individuale e collettivo”.

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