È passato solo un mese dal giuramento del Governo Draghi e sembra cambiato un intero mondo. Mentre le vedove inconsolabili di Giuseppe Conte e Rocco Casalino continuano sempre con minor forza e interesse a recitare il rosario, il governo dell’Italia ha dato una ritrovata tranquillità e normalità nella gestione della cosa pubblica. Nonostante il Covid non molli ancora la presa, Mario Draghi, senza alcuna diretta social e senza grandi annunci, ha messo a posto e riparato l’intera macchina organizzativa. In meno di un mese ha cambiato tutto. E cambiando tutto è evidente che le cose non andassero affatto bene. Il tutto sostenuto e approvato anche dagli stessi partiti, Partito Democratico e grillini, che prima difendevano l’ormai dimenticato Conte.

Domenico Arcuri non esiste più. Le “primule” di sua invenzione eliminate. Il Comitato Tecnico Scientifico dimezzato – e migliorato. Cambiato il Capo della Protezione Civile, e soprattutto esiste un Piano per le vaccinazioni. Ma un’altra cosa fondamentale è cambiata: non esiste più un fastidioso e dannoso allarmismo mediatico da parte del Governo in merito alla pandemia. Messi a tacere i fantomatici “esperti” del Governo o presunti tali e cambiato completamente il clima. Finalmente nessuna esasperazione dannosa. La situazione è ancora difficile, ma almeno non viene esasperata.

Un Premier che non si perde in dirette Facebook o altro, un Premier concreto che lavora in silenzio. E pian piano tutti si stanno adeguando. Ad oggi con Conte al governo avremmo avuto ancora Arcuri che avrebbe cercato di costruire le sue primule dorate per le vaccinazioni. Oggi con Casalino a Palazzo Chigi avremmo avuto altre dirette Facebook a reti unificate, ritardate appositamente per suscitare ansia e ascolti, per annunciare le chiusure e le restrizioni. Il tutto con il solito spirito mieloso e paternalista.

Oggi con Arcuri a gestire la macchina delle vaccinazioni non avremmo avuto un piano nazionale organizzato e portato avanti dall’Esercito. Oggi con Casalino al governo avremmo avuto una comunicazione patinata e falsata della realtà. Oggi con Conte al governo avremmo avuto ancora Nicola Zingaretti come segretario del Pd.

Si potrebbe continuare su tanti aspetti, ma è la normalità che finalmente è tornata. Persone al proprio posto. Certo con qualche eccezione che conferma la regola, ma tutto non si può avere… Insomma, qualche altro mese e il cambio di governo farà rinascere l’Italia. E quando ci volteremo a guardare il passato sarà incredibile notare l’imbarazzante governo che avevamo. Il tutto è evidentissimo nel dibatto pubblico. Molte trasmissioni, orfane di Conte e Casalino, hanno difficoltà a parlare di cose concrete. Erano abituate a parlare non di politica reale ma di veline. Non facevano giornalismo di informazione o approfondimento. Ed è tanto palese che quando Casalino ha perso la poltrona a Palazzo Chigi è diventato ospite fisso in tutte le trasmissioni tv, e soprattutto in quelle Rai.

Quella Rai che i grillini dicevano di voler spoliticizzare e invece hanno occupato con evidente morbosità. Per questo il passo successivo per una ritrovata tranquillità e normalità del Paese dovrà essere un’informazione più oggettiva e professionale. Per questo si dovrà tornare a un giornalismo vero e serio. Per questo dovrà terminare l’epoca dei finti giornalisti-opinionisti gestiti da agenti dello spettacolo. Per questo il giornalismo non può più permettersi di sputare veleno e fango quotidianamente e senza alcun motivo. Per questo le trasmissioni tv dovranno ritornare ai veri e civili dibattiti. Questo ora manca.

Ma il Governo Draghi questo sta dimostrando, che è finita l’epoca del populismo e del finto giornalismo. Molti ancora continueranno instancabili ma rimarranno sempre più soli. I cittadini sono stanchi di ascoltare le solite accuse e infamate verso il politico di turno, magari con preferenza e ossessività sempre rivolta allo stesso personaggio. Il governo è cambiato finalmente, ora aspettiamo la svolta anche nel sistema dell’informazione. La messa è finita, andate in pace.

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