Fabrizio Corona dovrà scontare di nuovo i 9 mesi di reclusione che aveva già scontato in affidamento terapeutico tra febbraio e novembre 2018. Lo ha stabilito la Cassazione che ha rigettato il ricorso presentato dall’ex re dei paparazzi contro la decisione dello scorso 13 ottobre dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. In quell’occasione i giudici avevano accolto la richiesta del pg milanese Antonio Lamanna che aveva evidenziato le violazioni commesse da Corona durante la fase di affidamento concessagli per favorire il programma di recupero dalla dipendenza da cocaina.
Il verdetto è stato emesso nella serata di giovedì dalla Prima sezione penale della Suprema Corte e mette fine alla lunga vicenda dei “nove mesi”, revocati per violazioni da parte di Corona nel percorso di affidamento in prova. Nei mesi scorsi, infatti, c’erano stati altri due passaggi in Cassazione, alla quale i suoi legali avevano tentato nuovamente di ricorrere. La questione si intreccia con la decisione di pochi giorni fa del tribunale di Sorveglianza di Milano che ha revocato i domiciliari all’ex re dei paparazzi.
Corona è attualmente ricoverato all’ospedale milanese Niguarda, nel reparto psichiatria, dove è piantonato e sorvegliato 24 ore su 24. Nei giorni scorsi avrebbe compiuto una serie di atti di autolesionismo. Era finito in ospedale la scorsa settimana, dopo essersi ferito come segno di protesta per la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano di revocargli gli arresti domiciliari per recluderlo nella casa circondariale di Opera, dove sconterà i due anni e mezzo di pena rimanente e, in più, i 9 mesi stabiliti dalla Cassazione.