Con alle spalle un’assolata piazza Duomo di Milano di inizio anni ’80, posa in primo piano una berlina dalla forma a cuneo e vetri così ampi che le stesse guglie del Duomo vi si specchiano e allungano. È così che viene immortalata per la prima volta in Italia la celebre Mazda MX-81 Aria, la concept car capostipite della “dinastia” MX, restaurata nel 2020 in occasione dei cento anni della casa di Hiroshima, e che ha ispirato anche il docufilm “La forma del tempo” del regista Dario Acocella.
La MX-81, forse più di ogni altro modello Mazda, riesce a testimoniare il sodalizio – stretto vent’anni prima della sua realizzazione nel 1981 – tra la casa giapponese e la creatività stilistica italiana. Si tratta infatti di un’auto firmata da Giurgetto Giugiaro per la carrozzeria Bertone.
Se nelle linee esterne del prototipo riecheggiavano forme non così avveniristiche per l’epoca – la carrozzeria cuneiforme aveva segnato il car design italiano degli anni Settanta –, gli interni dimostravano invece una rottura marcata con le convenzioni: un abitacolo luminoso e spazioso, dei sedili girevoli anteriori per accedere meglio a quelli posteriori, e poi una plancia che non aveva più nulla di analogico, tanto che la strumentazione era visibile da un piccolo monitor “incorniciato” da un volante rettangolare.
Mazda, con il concept della tre porte, voleva già dar forma alla stessa filosofia di cui, ancora oggi, si fa forte la gamma MX (che sta per Mazda eXperimental), della quale appena un anno fa è entrata a far parte anche la MX-30, la prima full electric della casa.
Dopo quarant’anni dalla prima apparizione al salone di Tokyo, la MX-81 è tornata a mostrarsi dalla sede del centro SuperStile di Torino, cui il costruttore giapponese aveva affidato parte sostanziale del restauro. Nel docufilm “La forma del tempo” diretto da Dario Acocella e presentato da Mazda Italia, si narra della riscoperta della berlina (avvenuta all’interno del magazzino di una sede Mazda in Giappone) e la sua “rinascita” per mano del team di SuperStile coordinato da Flavio Gallizio.
Sullo sfondo, la storia dell’incontro tra il mondo dell’industria automotive giapponese e quello del design italiano, iniziata negli anni Sessanta con un viaggio in motocicletta. Quello del giornalista Hideyuki Miyakawa che, una volta arrivato a Torino per il salone dell’auto, da lì in poi segnerà il destino di Mazda grazie all’incontro con Giorgetto Giugiaro.