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Tap, 67 attivisti contrari al gasdotto condannati per i disordini del 2017 e 2018: pene fino a due anni e mezzo

A processo erano finite 92 persone, accusate di responsabilità negli scontri di 3-4 anni fa riunificati in un unico processo. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di violenza privata, deturpamento, danneggiamento e manifestazione non autorizzata
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Nel giorno in cui le forniture di gas in Europa attraverso la Tap raggiungono il miliardo di metri cubi, il giudice monocratico del tribunale di Lecce, Pietro Baffa, ha condannato 67 attivisti contrari alla costruzione del gasdotto di Melendugno per i disordini in occasione delle manifestazioni di protesta del 2017 e del 2018. Le pene comminate vanno da un minimo di un mese a un massimo di due anni e mezzo.

A processo erano finite 92 persone, accusate di responsabilità negli scontri di 3-4 anni fa. Gli avvocati degli imputati hanno però preannunciato ricorso in appello che si svolgerà davanti a un collegio giudicante e in maniera separata. Gli imputati sono accusati, a vario titolo, di violenza privata, deturpamento, danneggiamento e manifestazione non autorizzata. La condanna alla pena più alta è stata inflitta a Giacomo Montefusco, ritenuto uno dei capi della sommossa. Per 25 imputati, il giudice ha disposto l’assoluzione perché attraverso le foto e le riprese video non si è potuti arrivare a un’identificazione certa.

“Le sentenze sono andate molto al di là delle richieste del pubblico ministero – ha detto al termine l’avvocato difensore Francesco Calabro – In parte ce lo aspettavamo perché le richieste del pm erano ragionevolmente contenute. Facciamo appello, andiamo avanti e vediamo. Dispiace questo termine di 15 giorni per scrivere tre sentenze in processi con 26, 46 e 55 imputati. Io ho discusso tre giorni fa. Il sospetto che la discussione sia stata inutile è motivato”, ha aggiunto. L’accusa è stata sostenuta dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e dai sostituti Francesca Miglietta e Maria Consolata Moschettini. La società Tap (Trans Adriatic Pipeline), che si è costituita parte civile in due dei procedimenti, sarà risarcita in sede civile. A presidiare l’area esterna dell’aula bunker in attesa della lettura della sentenza c’erano molti mezzi delle forze dell’ordine.

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