Adriano Celentano ci riprova. A distanza di pochi giorni dal messaggio indirizzato a Fabrizio Corona, il Molleggiato invia una nuova lettera al Re dei paparazzi. E lo fa sempre dal suo profilo Instagram, “l’inesistente”, facendo intuire che lui “ha un’idea”, ma senza svelarla, e che quindi ci sarà anche un seguito della vicenda. Celentano, raccontando della pandemia, della drammatica vicenda del bambini di Napoli, ustionato con l’acido, fa, senza tanti giri di parole, capire a Corona che in questo momento “lo sciopero della fame è fuori moda” e che “se dovessi morire oggi solo per fare un dispetto a chi, per forza, ha dovuto giudicarti, non gliene fregherebbe niente a nessuno”.
Corona, ricordiamo, si trova nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano in attesa di tornare in carcere dopo la revoca dei domiciliari e da quando è stato ricoverato ha deciso di attuare uno sciopero della fame. “Caro Fabrizio – esordisce Celentano – qualcosa mi dice che è in atto un cambiamento…un cambiamento che potrebbe riguardare la tua storia…e non solo la tua, anche la mia, insomma la storia di tutti…dell’Italia, del mondo…E chi ce lo sta dicendo è quella Signora, sempre un po’ incazzata, che per farci capire il grande valore di un ‘tenero abbraccio’, non sempre usa modi amichevoli”. “Se poi si accorge che non manteniamo le distanze diventa anche manesca fino al punto di uccidere – scrive ancora il Molleggiato – Il suo nome credo che sia Pande-mia, mi pare, o qualche altra cosa che tradotto, significa: diffusione di una ‘batosta mondiale‘. In un solo anno il Covid ha ucciso 2 milioni e mezzo di persone, di cui centomila solo in Italia. In giro qua e là, si uccidono genitori e poi buttati in un fiume. Mentre altri che non si possono chiamare genitori, non ci pensano un attimo a buttare un loro figlio di appena 4 giorni nell’acqua bollente, ora ricoverato in ospedale con ustioni su tutto il corpo”. Quindi, conclude Celentano, “il tuo sciopero della fame, in un momento come questo è a dir poco fuori moda”.
Poi il messaggio prosegue. “E tu, caro Fabrizio, sei troppo intelligente per non sapere che se dovessi morire adesso solo per fare un dispetto a chi, per forza, ha dovuto giudicarti, non gliene fregherebbe niente a nessuno – dice ancora Celentano – Quando tu, con la faccia insanguinata, inveendo contro i giudici, hai detto che sei un bravo ragazzo, ebbene io sono il primo a esserne convinto”. E conclude, lasciando tutto di fatto in sospeso: “È vero. Tu sei un bravo ragazzo che però ha commesso dei reati. Con in più l’aggravante di sfidare i giudici. Ma io, come già ti ho detto, ho un idea!!!”.