Il trend dei nuovi casi tra gli operatori sanitari è “visibilmente in calo” e dall’ultima settimana di febbraio si osserva una “inversione di tendenza” anche tra le persone con più di 80 anni: così le vaccinazioni contro il Covid cominciano a mostrare i propri effetti nella lotta alla pandemia in Italia. A testimoniarlo è l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità (dati al 17 marzo), che evidenzia il differente andamento delle curve dei positivi al coronavirus nelle due categorie, rispetto alla popolazione generale.
1 /2 Casi tra gli operatori sanitari
“Le curve epidemiche dei casi riportati come operatori sanitari e quella dei casi non riportati come operatori sanitari – si legge nel rapporto – hanno avuto un andamento molto simile fino alla seconda metà di gennaio, quando hanno iniziato a divergere, mostrando un trend visibilmente in calo per gli operatori sanitari a fronte di un trend stazionario, con tendenza a un evidente aumento dall’8 febbraio, nella popolazione generale”, evidenzia l’Iss. Allo stesso modo, “analizzando il numero di casi di infezione nella popolazione suddivisa per fascia di età 60-79 anni e maggiore o uguale a 80 anni, si osserva un andamento molto simile nelle due fasce fino all’inizio di febbraio con una piccola inversione di tendenza nell’ultima settimana” di febbraio. A partire dalla quale, si osserva nel grafico, la curva degli over 80 è scesa al di sotto di quella dei 60-79enni.
Un’ulteriore diminuzione del numero di casi e della gravità dello stato clinico tra gli over 80, spiega sempre l’Iss, “sono attese nelle prossime settimane, in risposta all’aumento della copertura vaccinale“. Al 18 marzo, dettaglia l’Iss, “sono state somministrate 2.825.292 dosi a operatori sanitari e sociosanitari, 1.169.920 dosi a personale non sanitario, 2.003.078 dosi a persone di età maggiore o uguale a 80 anni, 502.394 dosi a ospiti di strutture residenziali, 195.477 a personale delle forze armate e 669.977 a personale scolastico”. “Analizzando i dati per fascia di età – sottolinea l’Istituto – il gruppo che in proporzione ha ricevuto il numero maggiore di dosi è la fascia d’età maggiore o uguale a 90 anni (il 49% circa ha ricevuto almeno una dose), seguito dalla fascia 80-89 anni (il 40% circa ha ricevuto almeno una dose)”.