Il segretario del Pd attacca il leader del Carroccio dopo il braccio di ferro sul condono delle scorse ore: "Male, molto male". La replica del leghista su Twitter usando il celebre hashtag che anticipò il tradimento di Renzi ai danni dell'ex premier: "Enrico stai sereno"
“Pessimo inizio di Salvini”. Dopo il braccio di ferro in maggioranza sul condono fiscale che, ieri pomeriggio, ha tenuto bloccato il consiglio dei ministri, il segretario dem Enrico Letta attacca il leader del Carroccio. E se in generale promuove il decreto Sostegni, in contemporanea se la prende per la decisione della Lega di fare ostruzionismo chiedendo che all’interno fosse inserito uno stralcio delle cartelle ancora più ampio di quello poi approvato (fino a 5mila euro con un tetto di reddito a 30mila). “Molto bene”, ha scritto su Twitter il neosegretario. “Il decreto Sostegni interviene su salute, scuola, turismo, cultura e aiuta lavoratori e imprese. Bene Draghi. Bene i ministri. Male, molto male che un segretario di partito tenga in ostaggio per un pomeriggio il Consiglio dei ministri (senza peraltro risultati). Pessimo inizio Salvini”. Letta si è anche complimentato con i ministri dem Andrea Orlando e Dario Franceschini scrivendo: “Il Pd unito rende efficace e forte il governo”.
Al tweet di Letta ha replicato poco dopo Matteo Salvini, proprio mentre è impegnato in tribunale a Palermo per le dichiarazioni spontanee sul caso Open Arms: “C’è chi pensa allo Ius soli e c’è chi pensa ad aiutare gli italiani in difficoltà con un decreto da 32 miliardi. Basta con le polemiche”, ha scritto. Un messaggio che il leghista ha deciso di accompagnare con l’hashtag “Enrico stai sereno“, usando proprio l’ormai celebre frase usata da Matteo Renzi poco prima del tradimento che portò alle dimissioni da premier di Letta. Poi, nel pomeriggio, Salvini ha rilanciato sminuendo le tensioni delle scorse ore nella maggioranza: “Lavoro molto bene con Draghi, anche ieri abbiamo trovato una soluzione positiva. Leggevo di scontri. Ecco mi spiace che il segretario Letta per ricordarsi di esistere ogni giorno ne debba inventare una, dal voto ai sedicenni allo ius soli a Salvini perché tiene in ostaggio un consiglio dei ministri”. La controrisposta del segretario dem è arrivata in serata: “Enrico stai sereno? Apperò”, si è limitato a ribattere su Twitter.
Ma al di là degli scontri sui social network, ieri proprio sul condono c’è stato uno dei primi scontri dentro la maggioranza di governo. Una divergenza che ha rischiato di far saltare il primo consiglio dei ministri davvero politico del governo Draghi e che lascia intravedere cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi. Il Carroccio chiedeva un condono ancora più incisivo e che prevedesse un maggior numero di cartelle stralciate. Per questo il consiglio dei ministri è slittato dalle 15.30 alle 18.30 e Draghi ha dovuto incontrare prima la delegazione della Lega che ha addirittura minacciato di non partecipare al consiglio dei ministri. La tensione è rientrata solo dopo che si è raggiunta la mediazione di vincolare un ulteriore stralcio alla riforma della riscossione. Draghi in conferenza stampa ha ammesso: “Sì è un condono” che “però sarà limitato ad una piccola platea”, sotto un certo reddito “e forse con minore disponibilità economica. Avrà impatti molto molto limitati”.
Il segretario dem è stato eletto da poco meno di una settimana e già si è scontrato con il leader del Carroccio. Il primo motivo di attrito è stato il riferimento appunto allo Ius soli nel discorso di candidatura di Enrico Letta. Una riforma contrastata dalla destra e che al momento sembra impossibile vedere nell’agenda di governo. Ma non solo, Letta, poco dopo l’insediamento, ha anche criticato Salvini per le sue posizioni sul vaccino Sputnik: “Lo invidio, ha un’idea su tutto. Mi ricorda gli italiani quando fanno i ct della Nazionale di calcio”, ha detto il 16 marzo scorso.