Tutto pronto. Dosi e vaccinatori. Ma non c’erano i vaccinandi. A Cremona, a Como, a Monza e Varese. A causa di un errore di gestione sul sistema di Aria, la società di Regione Lombardia che gestisce le prenotazioni della campagna vaccinale, questa mattina gli operatori sanitari si sono trovati senza le persone da immunizzare. Il rischio è stato quello di buttare via 1600 dosi del prezioso vaccino anti Covid e solo l’impegno delle Asl, in una vera e propria corsa contro il tempo, ha evitato questo spreco. La situazione, davanti agli occhi di tutti, ha suscitato la reazione della vicepresidente della Regione Lombardia con delega alla Sanità Letizia Moratti: “L’inadeguatezza di Aria incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare. È inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando cmq 30mila persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza”.
L’inadeguatezza di @AriaLombardia incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per #vaccinare. È inaccettabile! Grazie agli operatori che si prodigano vaccinando cmq 30mila persone al giorno e grazie ai cittadini lombardi per la pazienza.
— Letizia Moratti (@LetiziaMoratti) March 20, 2021
L’hub vaccinale di Cremona, in fiera, si è ritrovato praticamente deserto: medici, infermieri e volontari tutti mobilitati per garantire il numero di dosi programmato e solo 80 utenti presenti invece degli attesi 600. Così, a fronte di un buco di 500 prenotazioni, l’Asst ha iniziato a chiamare direttamente le persone e i sindaci di Cremona e dei Comuni limitrofi affinché provvedessero ad inviare una lista di persone da contattare. Obiettivo: evitare di sprecare anche una sola dose di vaccino. Ma il tam tam subito scatenatosi fra i canali istituzionali e soprattutto sui social ha in poco tempo creato il problema contrario: troppe persone all’ingresso del polo. Tanto che con il rischio caos fin troppo evidente, è stata di nuovo la stessa Asst a rilanciare un nuovo appello: “Non venite qui, aspettate di essere chiamati. Continueremo a vaccinare le persone nelle categorie previste da questa fase del Piano vaccinale e quindi over 80, insegnanti, forze dell’ordine, personale sanitario ed extraospedaliero. Presentandosi di propria volontà si contribuisce alla creazione di file e di affollamento”. Tre ore l’azienda sanitaria ha postato la buona notizia: “Nel ringraziare i cittadini che hanno risposto all’appello di questa mattina, gli slot vaccinali disponibili presso l’HUB di Cremona Fiere per la giornata odierna (sabato 20 Marzo 2021) sono esauriti. Vi chiediamo di non presentarvi più spontaneamente nella sede vaccinale”.
Anche a Como e a Monza c’è stato lo stesso problema. Poco meno di venti persone arrivate per avere la dose di vaccino contro i 700 posti messi a disposizione dall’Asst Lariana. Iniezioni destinate al personale scolastico. L’ospedale, quindi, per evitare lo spreco di dosi ha contattato le forze dell’ordine e il personale non ospedaliero. Con la chiamata all’ultimo momento e, nel pomeriggio, sono state circa 250-300 le persone vaccinate con AstraZeneca. Anche in Brianza la mancata convocazione che avviene tramite sms ha creato disagi e problemi. A Monza c’erano invece 400 prenotazioni per il personale scolastico che questa mattina non sono state utilizzate al San Gerardo, come ha reso noto Asst Monza. Per garantire il massimo dell’erogazione possibile, ha spiegato la direzione ospedaliera, sono state utilizzate liste interne di asili, Protezione Civile, volontari Auser fornite da Ats Brianza, e vaccinato personale scolastico che si è autopresentato, d’intesa con l’Ats e la Dg Welfare che è stata avvisata della problematica. E problemi dello stesso genere si sono verificati anche a Varese. “Ringrazio il nostro personale per essersi distinto ancora una volta per grande professionalità e disponibilità – ha dichiarato Mario Alparone, Direttore Generale della Asst Monza – ci scusiamo con l’utenza per eventuali attese non dovute alla nostra volontà”.
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Non è l’unico episodio di disservizio di Aria. Una decina di giorni fa a Milano era avvenuta una situazione speculare: troppe persone chiamate. Le convocazioni erano state 900 invece di 600 e la coda degli anziani fuori dal centro vaccinale di Niguarda aveva fatto imbufalire il commissario Guido Bertolaso che aveva inviato la Protezione civile per assistere gli anziani. Anche in quel caso grazie al personale dell’ospedale Niguarda e dei volontari si era riusciti a portare a termine l’operazione senza dover rimandare indietro le persone anziane. Due settimane fa la piattaforma di Aria, costata 22 milioni, era stata definita dallo stesso Bertolaso “un sistema di prenotazioni che funziona male”. Tanto che la vice presidente lombarda Letizia Moratti, assessora alla Sanità, ne ha annunciato la sostituzione con la piattaforma di Poste Italiane. Una sostituzione che dovrebbe diventare operativa a fine marzo. Nei giorni scorsi ci sono state convocazioni di anziani residenti in una provincia e convocati in un’altra: da Varese a Cremona o da Varese a Bergamo. Distanze a impegnative per chiunque figuriamoci per gli ultraottantenni.
“Anche oggi Aria Spa e la disorganizzazione di Fontana&co sta vanificando gli sforzi degli operatori sanitari, dei volontari, associazioni e di tutta la rete territoriale che si è messa disposizione con abnegazione e sacrificio per sostenere la campagna vaccinale anticovid” dice il il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Marco Degli Angeli. “Non possiamo più permetterci carrozzoni che rispondono solo alla politica e non ai cittadini. Fontana, Moratti e tutta la giunta di centrodestra si rendano conto che così non si può andare avanti”.
“All’hub vaccinale di Cremona Fiere ci sono 550 dosi pronte per l’inoculazione ma non c’è un anziano in coda. È successo ieri e anche questa mattina, il personale pronto a vaccinare ma senza elenchi e senza persone in attesa, perché non sono partiti gli sms. È uno scandalo, l’ennesimo di una gestione regionale che grida vendetta – denuncia in una nota il consigliere lombardo del Pd, Matteo Piloni -. Ed è tutta colpa della Regione, non certo dell’Asst che da ieri, insieme a volontari, sanitari, sindaci e amministratori sta cercando casa per casa persone a cui iniettare il vaccino per evitare in tutti i modi di sprecare dosi preziosissime”.
Foto di archivio