“Per vincere” le elezioni contro il centrodestra “dobbiamo comporre una grande alleanza in cui stia il M5s, che ha vissuto un’evoluzione europeista importante e positiva”. Enrico Letta,dopo le aperture ai 5 stelle nel giorno del suo insediamento come segretario del Pd, a distanza esatta di una settimana, ha rilanciato in modo ancora più netto l’intenzione di proseguire sulla strada della coalizione. “La disponibilità di Giuseppe Conte di guidare il M5s è un a buona notizia”, ha detto in un’intervista al quotidiano spagnolo La Vanguardia, “e sono sicuro che ci capiremo. E’ mio dovere aprire quest’alleanza anche con chi ha lasciato il Pd”. E alla domanda se è sua intenzione aprire anche a Iv di Matteo Renzi Letta ha risposto: “Dipende da loro, io sono disposto a dialogare con tutti”. Letta è in carica da una settimana e sta cercando di impostare la sua linea. L’ultima mossa a fare discutere nel partito è stata la scelta di annunciare, questa mattina, in un’intervista al Tirreno, la volontà di avere due capigruppo donne in Parlamento e quindi sostituire la coppia Delrio-Marcucci: in questo modo riuscirebbe in due obiettivi, aumentare la rappresentanza femminile del partito e rinnovare due cariche che al momento sono occupate da due parlamentari dem ex fedelissimi di Renzi.
Una linea, quella di Letta, che si inserisce nel solco di quanto fatto dal suo predecessore Nicola Zingaretti. E che è stata confermata dal vicesegretario Beppe Provenzano, intervistato a In Mezz’ora in Più su Rai3: “Le prime mosse di Enrico Letta vanno nella direzione per cui il Pd vuole presidiare un campo largo e aprirsi alla società”, ha detto. “I rapporti con i 5 Stelle sono anche competitivi. Noi siamo intenzionati a ricercare un’alleanza soprattutto dopo la stagione di governo giallorossa in cui le posizioni di M5s sono molto cambiate e soprattutto dopo la guida di Conte dei 5 Stelle. Ma questo va fatto nella chiarezza, all’esito” del percorso che stanno facendo i 5 stelle “ci misureremo”, ha chiuso.
Proprio oggi il ministro dem del Lavoro Andrea Orlando, intervistato da Repubblica, ha criticato il condono difeso da Lega e 5 stelle e, seppur difendendo l’alleanza, ha chiesto che sul fisco ci sia un cambio di passo: “So che si tratta di una loro posizione storica, ma quest’alleanza deve favorire un’evoluzione, in parte già avvenuta, e in quest’evoluzione mi auguro si possa convergere su un punto: un conto è il fisco amico, un altro è indebolire la fedeltà fiscale”. In contemporanea, parlando con il Corriere della sera, è intervenuto il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli: “L’asse con la Lega? Non esiste”, ha detto. “L’orizzonte del M5s resta l’alleanza con il Pd. Voglio dirlo molto chiaramente, io sono stato uno dei fautori del governo con il Pd nel 2019 e resto convinto della necessità dell’asse tra M5s, Pd e Leu“.