L’uomo che costruì le campane della basilica di Notre-Dame a Parigi è un italiano, originario di Bolzano. Se l’è portato via il Covid, è morto in Francia dove era emigrato con la famiglia e dove è diventato famoso per la sua capacità di svolgere un lavoro antico, accoppiando manualità e innovazione tecnologica. La notizia della scomparsa di Luigi Bergamo, all’età di 75 anni, è rimbalzata nel capoluogo altoatesino dove vivono ancora alcuni parenti. Quella di Luigi è una storia di emigrazione che rischiava di perdersi nelle cronache francesi della pandemia.

La famiglia Bergamo era emigrata a Lione nel dopoguerra, ma Luigi era nato nel 1945 a Bolzano. Assieme alla moglie Francoise, Luigi aveva acquistato nel 1981 la Fonderia Cornille Havard, a Villedieu-les-Poéles in Normandia. Una realtà produttiva artigianale frutto di una tradizione che affonda le proprie radici nel Medio Evo e che ha continuato ad essere perpetuata in quella zona. Fu Marguerite Cornille, una delle eredi della famiglia di campanari che avevano cominciato la loro attività nell’Ottocento, a vendere la fonderia a quell’italiano che era diventato ingegnere dell’École Centrale. Bergamo aveva assunto la direzione tecnica, mentre la moglie si era occupata della parte commerciale e delle visite turistiche che portano ogni anno più di 50mila visitatori nella fabbrica. Bergamo era stato il primo al mondo a modellare i disegni delle campane con il computer, aprendo una nuova frontiera nel settore e consentendo di raggiungere livelli molto elevati nell’estetica e nella qualità musicale.

Una delle campane della cattedrale di Notre-Dame realizzata dalla Fonderia Cornille Havard; Luigi Bergamo è il terzo da destra

Anche per questo la Fonderia Cornille Havard aveva vinto la gara per realizzare le campane di Notre-Dame nel 2013, riproducendo quelle originali. Otto vennero piazzate sulla Torre Nord, una, la più grande del peso di 6 tonnellate, venne installata sulla Torre Sud. Una campana fu però completata in Olanda. “Ci tengo che Luigi venga ricordato in Italia e nella città dove è nato. – ha detto la cugina Mariapia Visentin, intervistata dal quotidiano Alto Adige – Purtroppo, anche lui è una delle tante vittime del Covid. Ci siamo sentiti, quando si è ammalato. Era tranquillo, convinto di farcela. Invece le cose sono andate diversamente”.

La notizia della scomparsa del padre delle campane di Notre-Dame ha avuto risalto sulla stampa francese. “Luigi aveva tre anni quando suo padre Armando ha deciso di portare a Lione la famiglia composta anche dalla moglie Eugenia Visentin e dai figli Luigi e Maria – continua la cugina – Passarono il confine clandestinamente, sulle rotte dei contrabbandieri. Luigi era un ragazzo sveglio e intraprendente, con una spiccata predisposizione per gli studi, soprattutto matematico-scientifici. Dopo la maturità, ha ottenuto la cittadinanza francese e si è iscritto all’École Centrale di Parigi, uno dei più antichi e prestigiosi atenei di ingegneria del paese”.

Prima di acquistare la Cornille Havard, assieme alla moglie bretone aveva aperto una piccola fonderia a Dinan. Poi il grande salto, con una produzione di campane che sono state spedite in tutto il mondo. Il lavoro più impegnativo, che gli ha dato notorietà non solo in Francia, è stata la realizzazione della campane parigine, che costarono in totale 2 milioni di euro e furono fatte suonare per la prima volta il 23 marzo 2013, sei anni prima del furioso incendio che distrusse la volta della cattedrale parigina.

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