Primo via libera all’unanimità alla proposta di legge del Lazio per la parità retributiva tra i sessi e il sostegno all’occupazione femminile. Passata in commissione Lavoro, dovrà andare in Aula. A presentarla in Regione la presidente Pd della commissione Eleonora Mattia: “Siamo la prima Regione in Italia a mettere nero su bianco che c’è un problema con il lavoro delle donne e a mettere in campo soluzioni concrete”. Mattia ha parlato delle “professioniste che ogni giorno si alzano e sanno che la loro voce sarà presa meno sul serio, a quelle che quando si sceglie un posto va sistematicamente ad un uomo, anche meno qualificato”.
Il vicepresidente della Regione Daniele Leodori ha ricordato “pochi dati che spiegano perché il tema della parità debba essere ai primi posti dell’agenda politica. A dicembre l’Istat ha rilevato come a fronte di 101mila posti di lavoro persi in tuto il paese nel 2020, 99mila fossero di donne e solo 2mila di uomini”. Ancora: “Una donna in un’azienda privata guadagna otto laddove un uomo guadagna dieci. E’ inaccettabile”. Queste le premesse dell’iniziativa legislativa regionale: nel Lazio ancora 1 donna su 2 non lavora (52,1%) e solo nell’ultimo anno, secondo i dati Eures e Istat, l’occupazione femminile è scesa del 3,1% contro l’1,1% degli uomini, 33 mila unità perse su un totale di 44 mila posti in meno. Se la contrattazione collettiva e i minimi retributivi contengono, almeno formalmente, il gap nel lavoro subordinato, la situazione appare “allarmante” per le libere professioniste che guadagnano fino al 45% in meno dei colleghi uomini.
La proposta di legge con 7,6 milioni di euro nel prossimo triennio si propone di innescare “una rivoluzione” e rispondere ad esigenze quanto mai urgenti dopo la pandemia che ha colpito duramente l’occupazione femminile”, ha aggiunto Mattia. Il testo approvato in commissione si presenta come una legge quadro sul lavoro femminile e mette in campo strumenti per l’attuazione della parità retributiva, per l’inserimento e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Previste anche politiche attive del lavoro e formazione per le nuove competenze, educazione finanziaria e materie scientifiche e tecnologiche incentivi alle imprese che assumono donne a tempo indeterminato. Ancora: sostegno all’imprenditoria femminile e alle donne in condizioni di disagio con il microcredito, ma anche strumenti di conciliazione dei tempi di vita, per la diffusione di una cultura paritaria nelle imprese e per la rappresentanza equa dei generi nelle posizioni apicali.
“Le donne nel nostro paese vivono una situazione di grave difficoltà. Sono le più brillanti negli studi, ma anche le più precarie e meno pagate. Sono loro che svolgono la maggiorate del lavoro di cura in un paese che resiste alla parità sostanziale”, ha detto l’assessora alle Pari Opportunità del Lazio Enrica Onorati durante la presentazione della proposta di legge, un’iniziativa “contro un gender pay gap che sfiora il 18%”. Intervenuta in conferenza stampa anche la neo-assessora alla Transizione Ecologica del Lazio Roberta Lombardi (M5s) ha quindi ricordato: “Nell’agenda 2030 delle Nazioni Unite sulla sostenibilità l’obiettivo 5 parla proprio della parità di genere. Bisogna cambiare un modello di sviluppo che non ha funzionato, un modello in cui la componente femminile non ha potuto affermare un modo di vedere diverso”.