Ciabatti, Di Pietrantonio, Trevi, Mozzi. Questi i nomi di punta della dozzina finalista del Premio Strega 2021. Sette donne e cinque uomini che si contenderanno il premio letterario italiano più ambito dopo la vittoria, a mani bassissime, di Sandro Veronesi con il suo Il colibrì (Nave di Teseo) che da giugno prossimo diventerà film diretto da Francesca Archibugi. Mettiamoli in ordine, dunque, i dodici finalisti: Sembrava Bellezza di Teresa Ciabatti (Mondadori); Il libro delle case di Andrea Bajani (Feltrinelli); Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi); Due vite di Emanuele Trevi (Neri Pozza); Le ripetizioni di Giulio Mozzi (Marsilio); L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito (Bompiani); Splendi come vita di Maria Grazia Calandrone (Ponte alle Grazie); Il pane perduto di Edith Bruck (La Nave di Teseo); Cara Pace di Lisa Ginzburg (Ponte alle Grazie); La casa delle madri di Daniele Petruccioli (TerraRossa); Adorazione di Alice Urciuolo (66thand2nd); L’anno che a Roma fu due volte Natale di Roberto Venturini (Sem).
Intanto il parziale sulla quota case editrici “medio-piccole”, come da regolamento aggiornato quattro anni fa, mette a referto: case editrici “grandi” 9, “medio piccole” 3. Il che vuole dire che se nella cinquina dei più votati tra poco più di un mese non sarà compreso uno dei tre titoli medio-piccoli, la finale sarà a sei. Fatto assai probabile e quindi tra Venturini, Petruccioli e Urciuolo trovate già un finalista 2021. Sugli altri titoli cominciano ufficialmente da oggi i mercanteggiamenti tradizionali dello Strega. Il gruppo Mondadori a secco oramai da tre anni (dopo aver vinto ininterrottamente per 11 anni dal 2006 al 2017) tiene clamorosamente fuori dalla mischia, fin dalla prima selezione di titoli a gennaio scorso, un nome illustre come quello di Silvia Avallone (Un’amicizia, Rizzoli), ma si gioca tutto tra le due vere big di questa edizione: Ciabatti con Sembrava Bellezza e Di Pietrantonio con Borgo Sud.
Cominciate a segnare sul taccuino: 51% Ciabatti, 49% Di Pietrantonio, sperando che nelle settimane a venire sia la qualità del romanzo ad emergere e non la popolarità dell’autrice, unico vero faro per uno Strega bello e limpido. A diverse incollature comunque fa piacere intravedere un romanziere introspettivo e folle come Mozzi (e relativo ritorno Marsilio verso la cinquina finale), come quel Due Vite di Trevi, forse fin troppo autoreferenziale rispetto al racconto del mondo letterario per osare davvero a sopravanzare il resto della compagnia. E se un altro outsider in rampa di lancio come Antonella Lattanzi e il suo Questo giorno che incombe (HarperCollins) non arriva in dozzina, ecco Ponte alle Grazie che raggiunge addirittura due titoli (la Ginzburg ha parecchie probabilità di finire in cinquina più della Calandrone), e soprattutto l’affermazione di un narratore di razza come Antonio Bajani edito da Feltrinelli. Ad ogni modo nessun ometto si faccia strane illusioni: lo Strega 2021 sarà donna e punto. Per il 10 giugno è attesa la cinquina finalista. L’8 luglio, chissà se in presenza, speriamo, la proclamazione del vincitore.