Nel progetto grafico di 1300 metri quadrati, l'artista SMOE raffigurerà le professioni protagoniste della pandemia, senza dimenticare i bambini: sarà rappresentato anche un giovanissimo disegnatore di case proprio nell'anno in cui i bambini non sono più usciti di casa
Sorgerà a Milano nelle prossime settimane Necesse: un progetto grafico di street art che occuperà una parete di 1300 metri quadrati in via Ludovico di Breme (zona Certosa), sulla quale saranno rappresentati i mestieri che sono stati in prima linea per tutto il 2020. Settanta metri di lunghezza per diciassette di altezza in cui sarà dato spazio a sanitari, braccianti agricoli e commessi dei supermercati. “Sono tutti lavori che erano importanti anche prima della pandemia”, spiega a ilfattoquotidiano.it l’artista SMOE, “e ci siamo resi conto di loro solo durante l’emergenza”. “E non ci siamo fermati a questo, abbiamo immaginato un bambino che disegna delle case in un momento storico in cui i bambini non escono più di casa”.
Il progetto è stato condiviso da Fondazione di Comunità Milano Onlus che ha costituito il Fondo Solidale Necesse, finalizzato a raccogliere il sostegno dei cittadini e delle imprese interessati a valorizzare il proprio territorio con un’opera che renda omaggio alla capacità dell’uomo di resistere all’emergenza attraverso l’arte. “Non abbiamo mai nominato il Covid, il nostro è un lavoro che vuole essere rappresentativo di quello che ci sarà dopo e c’è stato prima – continua SMOE – Il nostro è un progetto artistico, e di riqualificazione urbana. Non siamo neanche in scia rispetto alle grandi capitali europee, però anche a Milano la street art comincia a diventare uno strumento utilizzato per migliore alcune aree”. Sono diversi i frame che si succedono per la parete, racconta il writer, dall’infermiera che indossa la mascherina fino ai braccianti messi a norma solo in tempi di pandemia per permettere a tutti di poter usufruire dei prodotti agricoli.
NECESSE è un progetto che nasce dall’idea di un artista accolta dal Comitato Petrarca e resa possibile grazie all’intervento di IOLO Creative. “Abbiamo cominciato l’8 marzo di quest’anno, e casualmente ci siamo resi conto che eravamo ad un anno dalla chiusura del Paese – racconta – prevediamo di finire per aprile e di restituire uno spazio migliore alla città”.