Studi preliminari avevano già ipotizzato che il vaccino anti Covid Pfizer-Biontech potesse avere anche un effetto sterilizzante rispetto al contagio. A campagna vaccinale ormai avviata arrivano i primi dati anche in Italia. Il composto, sviluppato in Germania, “è efficace non solo nei confronti della malattia, ma anche contro l’infezione“, e la sua efficacia “arriva al 96% a sette giorni dalla seconda dose” come emerge da uno studio svolto dal Policlinico di Bari sugli operatori sanitari vaccinati e che, secondo il protocollo interno dell’azienda, vengono sottoposti a tampone molecolare per Sars Cov 2 ogni 15 giorni. Per lo studio sono stati confrontati due gruppi: il primo composto da 1.607 operatori sanitari vaccinati (ciclo di vaccinazione completato entro il 31 gennaio 2021), il secondo da 427 non vaccinati.
Dall’indagine è emerso che la protezione fornita dal vaccino si stima intorno al 62% nel periodo compreso tra il giorno 14 e il giorno 20 giorno dopo la prima dose, e sale all’87,9% tra il 21esimo e il 27esimo giorno dopo la prima dose. A sette giorni dalla seconda dose, l’efficacia arriva al 96%. “Le evidenze disponibili consentono di sottolineare l’assoluta efficacia e sicurezza del vaccino Covid e il ruolo della vaccinazione nella prevenzione della circolazione del virus in un setting ospedaliero”, scrive Silvio Tafuri, docente di Igiene dell’Università degli Studi di Bari e responsabile della control room Covid del Policlinico di Bari.
Lo studio – spiega il Policlinico – non ha indagato solamente chi si è ammalato, ma anche quei soggetti che sono risultati positivi al virus, pur restando asintomatici. Il tasso di incidenza dell’infezione è risultato molto più alto nei soggetti non vaccinati: il Covid infetta 2,45 su mille persone tra i non vaccinati, mentre solo 0,54 su mille tra chi ha ricevuto la somministrazione del vaccino. Riguardo alla sicurezza dei vaccini durante il follow-up non sono stati segnalati eventi avversi a medio e lungo periodo.
“L’importanza della vaccinazione all’interno di un ospedale è duplice perché, vaccinandosi, un operatore sanitario non protegge solo se stesso, ma anche i pazienti – sottolinea il professor Tafuri – e i dati emersi attraverso lo studio dimostrano, infatti, come il vaccino serva a prevenire anche l’infezione da Sars-Cov-2 e dunque nel caso del Policlinico a proteggere da un eventuale contagio tutto l’ospedale, a partire dai più deboli ovvero i malati ricoverati nei reparti”.