A darne notizia è stato proprio l’interprete di Vacanze di Natale postando una foto in bianco e nero della sorella con papà Vittorio e la frase: “Ciao Emi, mi mancherai. Dai un bacio a papà”. Emi De Sica era nata nel 1937 quando suo padre si era sposato con l’attrice Giuditta Rissone. Matrimonio che poi finì quando De Sica nel 1942 si invaghì di Maria Mercader
Emi De Sica è morta. Aveva 83 anni. Era la prima figlia del regista Vittorio De Sica, sorella quindi dell’attore Christian (oggi 70enne), e del compositore Manuel (morto nel 2014). A darne notizia è stato proprio l’interprete di Vacanze di Natale postando una foto in bianco e nero della sorella con papà Vittorio e la frase: “Ciao Emi, mi mancherai. Dai un bacio a papà”. Emi De Sica era nata nel 1937 quando suo padre si era sposato con l’attrice Giuditta Rissone. Matrimonio che poi finì quando De Sica nel 1942 si invaghì di Maria Mercader che poi diventò la mamma di Christian e di Manuel. Come ha sempre raccontato la donna. il papà si sdoppiava in egual misura per partecipare alle due cene di Natale e Capodanno con le rispettive famiglie e pare quasi di vederla la scena come tratta da una delle commedie in cui il grande De Sica regnava baldanzosamente sovrano. Emi non ha mai intrapreso un lavoro nel mondo del cinema come i fratelli, con cui ha sempre un avuto rapporto di affetto e vicinanza unici, ma è riuscita a conservare anche materialmente la memoria del padre, e a seguire recentemente diverse mostre e alcuni restauri delle pellicole neorealiste dirette da lui. In una semplice eppur profonda intervista video che si può trovare online, la De Sica aveva partecipato all’edizione 2015 del Cinema Ritrovato presso la Cineteca di Bologna e lì aveva spiegato come il padre le scrivesse lunghe lettere quando lei bambina d’estate fuggiva per il caldo verso il mare e lui stava sui set a girare film. Una “punizione” curiosa che Vittorio infliggeva alla figlia era quando la prendeva in braccio da bambina e la faceva sedere sul pianoforte mentre lui suonava. Emi raccontava che papà suonava divinamente, ma che lei soffriva di vertigini e aveva una gran paura di cadere per terra. La primogenita di De Sica abitando per tutta la vita nella casa che fu del padre, con perfino il divano che ospitò Zavattini, con il quale De Sica scrisse proprio lì Ladri di biciclette, ha conservato numerosi cimeli di papà, foto e oggetti che poco tempo fa sono stati riordinati e messi in mostra.