Circa un’ora di incontro, non al Nazareno ma nella sede della fondazione Arel, Agenzia di ricerche e legislazione fondata da Nino Andreatta. Il primo incontro tra Giuseppe Conte ed Enrico Letta, dunque, non è stato esattamente in terreno neutrale. Ma neanche in casa del Pd. Il nuovo segretario dem ha voluto accogliere l’ex presidente del consiglio nella sede della fondazione che gestisce la sua Scuola di Politiche. Un luogo di studio per i due ex premier che di lavoro fanno i docenti universitari. E che oggi guidano due tra i principali partiti italiani.
Conte, tornato a insegnare all’università di Firenze dopo l’addio a Palazzo Chigi, ha accettato di partecipare al rilancio dei 5 stelle. Letta ha accettato di tornare da Parigi, dove dirigeva la School of International Affairs di Sciences Po, per prendere in mano il Pd dopo le dimissioni di Nicola Zingaretti. Ecco perché l’incontro tra i due era atteso. Per Conte si è trattato “un confronto molto proficuo, molto utile, abbiamo parlato del piano vaccinale della necessità di sostenere famiglie imprese e lavoratori. Si apre un cantiere dobbiamo lavorare per creare la giusta sinergia e nel nuovo M5s il Pd sarà sicuramente un interlocutore privilegiato“. Un’interlocuzione destinata a partire già in vista delle prossime comunali: “Chi va da solo è meno efficace e, a partire dalle prossime amministrative ce la volontà di confrontarci per trovare soluzioni più efficaci”. Per questo, hanno fatto sapere i due leader, il confronto avrà una cadenza periodica: il faccia a faccia non è quindi solo di circostanza oggi, ma sarà ripetuto nel tempo per cercare di saldare i rapporti tra i due partiti.
Sui contenuti del colloquio, Conte spiega che hanno parlato “delle urgenze attuali, delle emergenze, del Piano vaccinale, della necessità di sostenere famiglie imprese e lavoratori. Siamo entrambi molto preoccupati per le prospettive future rispetto alle difficoltà economiche e sociali. E’ importante completare il Recovery plan”. L’ex premier conferma di stare lavorando al rilancio del Movimento. Quando illustrerà il suo progetto? “Quando lo avrò completato, stiamo lavorando, è un progetto che vuole rilanciare il M5s in tutte le sue componenti”, ha detto. Sullo scontro in corso con Davide Casaleggio e l’associazione Rousseau, che gestisce la piattaforma online dove i 5 stelle tengono le loro consultazioni interne, Conte ha cercato di buttare acqua sul fuoco: “Rousseau è una piattaforma che sin qui abbiamo utilizzato, non vedo perché si debba decidere oggi di non usarlo più”. Poi però non rinuncia al suo vocabolario da legale: “Ci sono ruoli e pretese da chiarire e spero di comporre amichevolmente”.
Un primo faccia a faccia, molto positivo, tra due ex che si sono entrambi buttati, quasi in contemporanea, in una nuova affascinante avventura. pic.twitter.com/XaTkgNf5Br
— Enrico Letta (@EnricoLetta) March 24, 2021
L’incontro provoca reazioni, soprattutto dal fronte dei 5 stelle. “Si apre un cantiere per le prossime amministrative. Sarà importante il lavoro comune per comune, partendo dai temi. Si può fare bene. Con Italia Più 2050 vogliamo dare una mano al MoVimento 5 Stelle per mettere radici sui territori”, ha twittato Giuseppe Brescia presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera e deputato dei 5 stelle. “Molto positivo il dialogo tra Conte e Letta. È necessario aprire un cantiere in vista delle amministrative 2021. Ci sono tutte le premesse per fare un buon lavoro sui temi ed ottenere risultati importanti, insieme”, ha scritto sui social il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, pure lui dei 5 stelle. Persino Matteo Renzi si è sentito in dovere d’intervenire seppur solo per dire che lui non ha “in programma un incontro” col nuovo segretario del Pd. “L’incontro Conte-Letta? Io non c’ero, ero ad ascoltare Draghi che come vi siete accorti si chiama Draghi e non Conte”, ha detto il leader d’Italia viva. Un commento molto simile a quello del segretario della Lega, Matteo Salvini: “L’incontro Letta-Conte? Mi appassiona pressoché zero”.