Nuovo strappo nel Movimento 5 stelle: il deputato siciliano Giorgio Trizzino ha deciso di lasciare il gruppo e iscriversi al Misto. “E’ stata la scelta più difficile della mia vita”, ha detto il parlamentare all’agenzia Adnkronos. “Era già da tempo che riflettevo su questa decisione, che prendo nell’interesse reciproco: mio e del Movimento”.
Trizzino, medico di Palermo al primo mandato in Parlamento con il M5s, è molto vicino alla famiglia Mattarella. Negli ultimi tempi le sue posizioni erano state più volte in divergenza con la linea ufficiale del M5s e lui stesso aveva parlato dei dubbi sul restare o meno dentro il gruppo. “La mia storia con il Movimento ha raggiunto il suo compimento“, ha scritto in serata in una lettera in cui spiega la sua scelta. E per dirsi addio dopo un’esperienza simile, ha continuato, ci sono vari modi. E tra i tanti Trizzino sceglie “la via di ammettere per sé di avere sbagliato, ma di aver anche subìto gli errori della controparte”. E ancora: “Riconosco di aver dato in quest’avventura ed ho offerto le mie forze, una parte considerevole della mia vita. Ma ho il grande rammarico di non aver dato abbastanza, non già perché non abbia voluto. Piuttosto, credo di non aver potuto dare abbastanza, ostacolato, impedito, non riconosciuto per i meriti personali, grandi o piccoli, utili o no, ma offerti e resi disponibili doverosamente”. Questa è anche colpa del Movimento, continua, che “ha il dovere di accogliere e di valorizzare al meglio le risorse di chi ha chiamato al suo fianco se vuole obbedire al mandato del proprio statuto”. E proprio su questo, “credo che qui abbia ancora molto da fare ed imparare, se ciò che ad oggi ne viene fuori è un’organizzazione che, pur al governo del Paese, va perdendo pezzi per strada, si sfalda, si svuota. È un paradosso perché di solito chi è alla guida trova più consensi di quanti non ne perda; se succede il contrario qualcosa di grave, di molto grave si sta consumando, forse in una inconsapevolezza che sa di incoscienza”. In generale, dice Trizzino, mentre ha avuto “la possibilità di far parte di una squadra e di un gioco che non prevede protagonisti”, ha anche avuto “la possibilità di constatare, invece, che la voglia di protagonismo ha inquinato le migliori intenzioni e che continua a farlo”. Quindi ha concluso: “Nei prossimi tempi si definiranno scelte importanti per il Movimento che vedranno al centro Giuseppe Conte ed io lo avrei accompagnato volentieri lungo questa strada ma poiché sono convinto che per me non ci sia più tempo e spazio, pur avendo fatto di tutto per rimanere, è arrivato il momento di tirare giù la valigia e salutare”.
Una delle ultime riflessioni di Trizzino risalgono al 2 marzo scorso, subito dopo la tornata di espulsioni per chi aveva votato contro il governo Draghi. E già in quell’occasione, il deputato aveva espresso le sue perplessità sulla situazione generale del Movimento. Trizzino, pur avendo votato a favore del nuovo esecutivo, su Facebook aveva scritto: “Mi chiedo e mi rivolgo agli elettori dei quali non voglio tradire la fiducia: è ancora possibile ed utile restare nel Movimento a queste condizioni? O è necessario combattere dall’interno per un radicale cambiamento che premi lealtà, competenza, dibattito ed espella da sé capi e capetti sensibili solo alla conservazione delle poltrone ed insensibili a dar spazio e riconoscimenti a chi quotidianamente si dedica a perseguire gli interessi degli elettori pur lontano dai cerchi magici e dalle mediocri consorterie del circoscritto potere interno?”. In quel post le parole di Trizzino erano già molto dure nei confronti di un Movimento 5 stelle che definiva “acefalo, rinunciatario, privo di identità e punitivo nei confronti dei dissidenti che chiedono coerenza e fedeltà ai valori fondanti”. Negli ultimi giorni Trizzino ha duramente criticato il blitz dell’ex M5s Nicola Morra al centro vaccini di Cosenza: “Nessuno ed ancor meno chi ricopre cariche pubbliche, come il senatore Morra, può permettersi di usare nei loro confronti atteggiamenti intimidatori o arroganti“, aveva scritto. “Né può addossare a medici ed infermieri i ritardi ed incapacità della classe politica in primo luogo”.
Politica
Il deputato Trizzino lascia il M5s e passa al Misto: “Sono stato ostacolato. Sarei rimasto per Conte, ma per me non c’è più spazio”
Il parlamentare, eletto a Montecitorio per la prima volta nel 2018, lascia il Movimento. Già a inizio marzo, su Facebook, aveva espresso dubbi sull'opportunità o meno di restare nel gruppo e aveva attaccato duramente il partito definendolo "acefalo, rinunciatario, privo di identità e punitivo"
Nuovo strappo nel Movimento 5 stelle: il deputato siciliano Giorgio Trizzino ha deciso di lasciare il gruppo e iscriversi al Misto. “E’ stata la scelta più difficile della mia vita”, ha detto il parlamentare all’agenzia Adnkronos. “Era già da tempo che riflettevo su questa decisione, che prendo nell’interesse reciproco: mio e del Movimento”.
Trizzino, medico di Palermo al primo mandato in Parlamento con il M5s, è molto vicino alla famiglia Mattarella. Negli ultimi tempi le sue posizioni erano state più volte in divergenza con la linea ufficiale del M5s e lui stesso aveva parlato dei dubbi sul restare o meno dentro il gruppo. “La mia storia con il Movimento ha raggiunto il suo compimento“, ha scritto in serata in una lettera in cui spiega la sua scelta. E per dirsi addio dopo un’esperienza simile, ha continuato, ci sono vari modi. E tra i tanti Trizzino sceglie “la via di ammettere per sé di avere sbagliato, ma di aver anche subìto gli errori della controparte”. E ancora: “Riconosco di aver dato in quest’avventura ed ho offerto le mie forze, una parte considerevole della mia vita. Ma ho il grande rammarico di non aver dato abbastanza, non già perché non abbia voluto. Piuttosto, credo di non aver potuto dare abbastanza, ostacolato, impedito, non riconosciuto per i meriti personali, grandi o piccoli, utili o no, ma offerti e resi disponibili doverosamente”. Questa è anche colpa del Movimento, continua, che “ha il dovere di accogliere e di valorizzare al meglio le risorse di chi ha chiamato al suo fianco se vuole obbedire al mandato del proprio statuto”. E proprio su questo, “credo che qui abbia ancora molto da fare ed imparare, se ciò che ad oggi ne viene fuori è un’organizzazione che, pur al governo del Paese, va perdendo pezzi per strada, si sfalda, si svuota. È un paradosso perché di solito chi è alla guida trova più consensi di quanti non ne perda; se succede il contrario qualcosa di grave, di molto grave si sta consumando, forse in una inconsapevolezza che sa di incoscienza”. In generale, dice Trizzino, mentre ha avuto “la possibilità di far parte di una squadra e di un gioco che non prevede protagonisti”, ha anche avuto “la possibilità di constatare, invece, che la voglia di protagonismo ha inquinato le migliori intenzioni e che continua a farlo”. Quindi ha concluso: “Nei prossimi tempi si definiranno scelte importanti per il Movimento che vedranno al centro Giuseppe Conte ed io lo avrei accompagnato volentieri lungo questa strada ma poiché sono convinto che per me non ci sia più tempo e spazio, pur avendo fatto di tutto per rimanere, è arrivato il momento di tirare giù la valigia e salutare”.
Una delle ultime riflessioni di Trizzino risalgono al 2 marzo scorso, subito dopo la tornata di espulsioni per chi aveva votato contro il governo Draghi. E già in quell’occasione, il deputato aveva espresso le sue perplessità sulla situazione generale del Movimento. Trizzino, pur avendo votato a favore del nuovo esecutivo, su Facebook aveva scritto: “Mi chiedo e mi rivolgo agli elettori dei quali non voglio tradire la fiducia: è ancora possibile ed utile restare nel Movimento a queste condizioni? O è necessario combattere dall’interno per un radicale cambiamento che premi lealtà, competenza, dibattito ed espella da sé capi e capetti sensibili solo alla conservazione delle poltrone ed insensibili a dar spazio e riconoscimenti a chi quotidianamente si dedica a perseguire gli interessi degli elettori pur lontano dai cerchi magici e dalle mediocri consorterie del circoscritto potere interno?”. In quel post le parole di Trizzino erano già molto dure nei confronti di un Movimento 5 stelle che definiva “acefalo, rinunciatario, privo di identità e punitivo nei confronti dei dissidenti che chiedono coerenza e fedeltà ai valori fondanti”. Negli ultimi giorni Trizzino ha duramente criticato il blitz dell’ex M5s Nicola Morra al centro vaccini di Cosenza: “Nessuno ed ancor meno chi ricopre cariche pubbliche, come il senatore Morra, può permettersi di usare nei loro confronti atteggiamenti intimidatori o arroganti“, aveva scritto. “Né può addossare a medici ed infermieri i ritardi ed incapacità della classe politica in primo luogo”.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.