Un sospiro di sollievo dopo ore di angoscia. È stata estubata Marta Novello, la 26enne accoltellata due sere fa da un 15enne a Marocco di Mogliano. La giovane donna, aggredita durante un tentativo di rapina, è cosciente e ha ricevuto la visita dei genitori. Un breve colloquio concesso perché la pazienta ha ripreso a respirare da sola. La 26enne è ricoverata all’ospedale di Treviso da lunedì per le ferite causate dalle venti coltellate inferte da un 15enne che è stato fermato. Ieri era stata sottoposta a un altro intervento al tendine del terzo dito della mano destra, probabilmente nel tentativo di difendersi dal suo assalitore. Si tratta del secondo intervento chirurgico dopo quello ai polmoni eseguito subito dopo il ricovero.

L’aggressore ha trascorso la notte nel Centro di prima accoglienza del carcere di Santa Bona. Gli investigatori, in attesa di ulteriori riscontri, hanno ipotizzato che il movente potesse essere quello di una rapina. Sul cellulare del ragazzo solo un breve scambio di messaggi di quel lunedì: “Chi esce oggi?” scriveva l’aggressore. Solo una risposta, negativa, da parte di un altro membro del gruppo. “Quale che sia il movente e l’evento scatenante, le modalità e le circostanze dell’azione fanno pensare ad un disagio, ad un disturbo profondo che andrà indagato – dice l’avvocato Matteo Scussat – La famiglia è scossa, chiusa nel dolore ed esprime viva preoccupazione per le condizioni di salute di Marta e vicinanza alla sua famiglia”. Nell’annunciare di non voler rilasciare altre dichiarazioni prima dell’udienza di convalida dell’arresto, Scussat ripete che l’ipotesi accusatoria, anche sulla base di quanto riferito dai Carabinieri, “è che si sia trattato di una rapina, ma vi sono aspetti di atipicità della condotta che sfuggono all’ordinarietà”. Il legale afferma inoltre di aver consigliato al suo assistito durante il colloquio avvenuto ieri mattina presso il centro di prima accoglienza del carcere di Treviso “di prendersi del tempo per riflettere ed elaborare l’accaduto”. Dopo alcuni esami effettuati è stata smentita anche l’ipotesi lanciata dal sindaco del paese, “Un ragazzino di neanche 16 anni che compie un atto del genere – sosteneva ieri il primo cittadino nella pagina Facebook della città di Mogliano – è assolutamente fuori da ogni schema. L’unica cosa che ho ipotizzato è che per commettere un atto criminale del genere potesse essere sotto l’influenza di sostanze stupefacenti”.

Secondo la ricostruzione degli investigatori dell’Arma la ragazza stava correndo lungo il bordo di una strada alberata quando, secondo quanto riferito dai testimoni, è stata avvicinata dal ragazzino in bicicletta. Tra i due, entrambi di Mogliano, è nata una colluttazione durante la quale la giovane è stata colpita con una decina di fendenti. Dopo l’aggressione la vittima è finita nel fossato che costeggiata la via. Anche il minorenne ha perso l’equilibrio ed è caduto in acqua. Alcuni operai che sono passati pochi minuti dopo l’aggressione con la loro auto hanno notato la bicicletta capovolta e si sono fermati. Ignari di quanto era realmente accaduto, hanno pensato ad un incidente. Hanno aiutato prima l’aggressore a uscire dall’acqua, poi hanno fatto lo stesso con la donna. Solo dopo averla distesa sull’asfalto si sono accorti che era incosciente e coperta di sangue. Mentre un elicottero la trasportata in gravi condizioni all’ospedale di Treviso, i militari hanno bloccato il ragazzo e recuperato l’arma usata per l’accoltellamento.

Foto di archivio

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