Dopo un anno di pausa e per la prima volta da quando Joe Biden è presidente, la Corea del Nord – secondo quanto riferiscono da Corea del Sud e Giappone – ha lanciato missili balistici nel Mar del Giappone. I missili, identificati come “due proiettili non identificati”, sono stati lanciati pochi giorni dopo la visita a Seul e Tokyo del segretario di stato americano Antony Blinken e del ministro della Difesa Lloyd Austin, e delle esercitazioni militari congiunte di Usa e Corea del Sud. E mentre Corea del Sud e Giappone convocano i rispettivi consigli di sicurezza, Joe Biden reagisce indicando la linea degli Stati Uniti: “Ci stiamo consultando con alleati e partner: ci sarà una risposta se Pyongyang sceglierà un’escalation. Ma sono pronto anche a qualche forma di diplomazia, a condizione di una denuclearizzazione“.
Un tema sul quale Blinken, in riferimento a entrambe le Coree, aveva insistito. Ma la proposta è stata stroncata da Pyongyang che per voce del viceministro della Difesa, Choe Son Hui ha definito “teorie farneticanti” le ipotesi di “una minaccia nordcoreana”, perché basate su una retorica senza fondamenti”. La reazione della Corea del Nord è l’ennesimo atto di ostilità nei confronti degli Usa, che da tempo cercano invano un confronto col governo nordcoreano e l’iniziativa di Pyongyang assume maggiore rilevanza considerando che quella effettuata oggi è la prima vera intemperanza voluta da Kim Jong-un dall’insediamento alla Casa Bianca di Biden.
A seguito del lancio dei missili è stata richiesta la convocazione di una riunione “di emergenza” del consiglio di sicurezza nazionale sudcoreano. Il Joint Chiefs of Staff (JCS) della Corea del Sud ha spiegato che “la Corea del Nord ha sparato questa mattina due missili non identificati dalla provincia di South Hamgyong (costa orientale della Corea del Nord)” e che Seul e Washington stanno “analizzando ulteriori informazioni”. Identica la reazione del primo ministro giapponese Yoshihide Suga, che ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza nazionale a Tokyo. Il capo del governo giapponese ha definito il lancio dei missili da parte della Corea del Nord “una manifesta minaccia per la pace e la sicurezza della regione” e in un incontro con la stampa, Suga ha aggiunto che il governo ha presentato una protesta formale tramite la sua ambasciata a Pechino per il test missilistico, che rappresenta una palese violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.