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Gratteri e il caso della prefazione: “Non c’entro con il negazionismo, ho ribadito l’allarme su come le mafie approfittano della pandemia”

Il procuratore di Catanzaro ha scritto la prefazione del libro Strage di Stato, firmato dal magistrato Angelo Giorgianni e dal medico Pasquale Bacco, noti per le loro posizioni negazioniste e complottiste. A ilfattoquotidiano.it spiega: "Per me il tema non era il negazionismo. Giorgianni lo conoscevo perché è un magistrato. Nel mio ufficio siamo tutti vaccinati"

“Se legge la prefazione del libro, lei vedrà che tutto c’è tranne che negazionismo”. Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri non ci sta a passare per uno che sconfessa addirittura l’esistenza del Covid. Certo, può essere considerato una leggerezza se uno dei magistrati più esposti e impegnati nella lotta alla ‘ndrangheta ha scritto la prefazione del libro Strage di Stato, firmato dal magistrato Angelo Giorgianni e dal medico Pasquale Bacco, noti per le loro posizioni negazioniste e complottiste.

Forse sarebbe stato il caso di approfondire maggiormente le teorie dei due autori sul coronavirus e scoprire, per esempio, che l’estate scorsa Giorgianni, in un convegno organizzato da Vittorio Sgarbi e nel corso di un incontro alla Camera con la deputata ex M5s Sara Cunial, aveva parlato di “dittatura sanitaria camuffata da democrazia”, di “Oms complice di crimini contro l’umanità”, arrivando a sostenere che “il progresso non può essere garantito dal signor Bill Gates o da BigPharma” e finanche che la “pandemia è uno strumento di ingegneria sociale che serviva per realizzare un colpo di stato globale”. Per non parlare del dottor Bacco che a ottobre, durante una manifestazione a Taranto, aveva invitato tutti a gettare via la mascherina.

Detto questo, però, Nicola Gratteri chiarisce che a lui è stato chiesto “di dare un contributo sul tema del Covid e delle conseguenze. Per me il tema non era il negazionismo. Giorgianni lo conoscevo perché è un magistrato, ha lavorato a Reggio Calabria ed è stato sottosegretario agli Interni (nel governo Prodi I, ndr). Bacco non lo conoscevo. È la prima volta che lo sento. Giorgianni mi ha chiesto questa cortesia”.

Cortesia però che il procuratore di Catanzaro ci tiene a non confondere con la condivisione delle loro idee. Piuttosto, “ho accettato di scrivere due paginette perché era un’opportunità per poter ribadire i concetti già espressi nel mio libro Ossigeno illegale. Concetti che riguardano l’allarme sulla pandemia in relazione a come le mafie possono approfittare dell’emergenza sanitaria”.

Contattato da ilfattoquotidiano.it, infatti, Gratteri ricorda che nel suo ufficio “sono state acquistate migliaia di mascherine e siamo tutti vaccinati. Altro che negazionismo”. D’altronde, più volte, il magistrato calabrese ha sottolineato come ha attrezzato la Procura nel periodo di lockdown, con numerosi dispenser di disinfettante nei corridoi e plexiglass in ogni ufficio.

Leggendo la prefazione del libro, infatti, non si può avere dubbi sul pensiero di Gratteri che mai nega l’esistenza del virus e si sofferma, invece, solo sul rischio che la criminalità organizzata possa trarre un vantaggio dalla pandemia guadagnando quelli che il procuratore definisce “nuovi spazi di manovra”. “L’Italia e tanti altri paesi del mondo – scrive Gratteri – rischiano di trasformarsi in un outlet alla vigilia dei saldi, nel quale la criminalità mafiosa può permettersi di comprare qualunque attività commerciale o produttiva. L’ombra delle mafie, comunque, non si proietta solamente nella campagna acquisti delle imprese in svendita. Ambisce alle risorse allocate per l’emergenza, dallo Stato e dall’Europa: dove c’è denaro e potere, prospera il crimine organizzato. Ma attenti, non è solo un problema italiano. Non è più possibile considerare le mafie un fenomeno socialmente e spazialmente concentrato”.

“Nelle ultime settimane, – si legge sempre nella prefazione – molti osservatori, esperti, uomini delle istituzioni, partecipando a decine di dibattiti, hanno evidenziato come le organizzazioni mafiose siano pronte a estendere la propria influenza al Recovery Fund, al mercato redditizio dei falsi tamponi, dei falsi medicinali e dei falsi vaccini anti-Covid. Ho più volte sottolineato l’urgenza del fare. Ne sono ancora più convinto, alla luce dei tanti contrattempi che rischiano di favorire le mafie, come è sempre successo con le pandemie e le calamità del passato che hanno finito per creare una sorta di economia e di politica della catastrofe”.

Tutti discorsi in cui non c’è traccia di negazionismo. I temi affrontati, infatti, sono gli stessi che il magistrato ribadisce, in ogni occasione, da quando è esplosa la pandemia. Resta, probabilmente, l’inopportunità di vedere accostato il nome di Gratteri a al libro Strage di Stato. Il libro di Giorgianni e Bacco che, grazie alla polemica sulla prefazione firmata dal procuratore di Catanzaro, sono finiti addirittura in prima pagina sul Foglio.