In un’intervista esclusiva a Kcrw.com, il co-ceo di Netflix sembra come officiare il funerale dei cinema come lo abbiamo conosciuto pressappoco fino a un anno fa. La filosofia, come sempre, è una sorta dell’impalpabile e scontato “segui la corrente”
Lo schiaffo di Ted Sarandos alle sale cinematografiche. In un’intervista esclusiva a Kcrw.com, il co-ceo di Netflix sembra come officiare il funerale dei cinema come lo abbiamo conosciuto pressappoco fino a un anno fa. La filosofia, come sempre, è una sorta dell’impalpabile e scontato “segui la corrente”. E non c’è bisogno di chissà quali competenze macroeconomiche, visto che la figura del mercante esiste dai tempi antichi: dopo un anno di chiusure antiCovid, senza avere peraltro riscontro alcuno di contagi senza freni dentro i cinema, una fetta imponente di spettatori fisici legati alla sala è migrata davanti al pc per lo streaming. Ma cos’ha detto Sarandos per assestare l’ennesimo uppercut alle sale cinematografiche? “Devi seguire quello che il pubblico vuole. E se il pubblico non si presenta più in sala ma si mostra più interessato a vedere i film a casa, ti devi adattare”.
E ancora: “Vedere un film in sala potrebbe diventare sempre più raro. Complicato immaginare come si configureranno i comportamenti post-pandemia e come questi comportamenti varieranno”. Sarandos ne ha anche per quei soliti vecchi nostalgici produttori e distributori che hanno ancora un’idea romantica dei film e quindi tentano di salvare la visione in sala investendo ancora un sacco di soldi: “Quando cambia il business, quando i comportamenti del consumatore si trasformano drasticamente navigare in acque così agitate è molto complesso. Si potrebbe pensare che non diversificare il modello di business rappresenti una sfida, ma in realtà è stata un’autentica benedizione non dover cercare di salvare il nostro modello di business. Nel momento in cui il tuo unico obiettivo è salvare il tuo business sei morto”.
E per fare capire meglio l’antifona Sarandos paragona il passaggio, inevitabile secondo lui in maniera evidente, dalla sala allo streaming a quello che avvenne tra il dvd e lo streaming: “Abbiamo già fatto la transizione dal DVD allo streaming. E non abbiamo speso neanche un minuto di tempo cercando di salvare il business del DVD. Il nostro futuro era lo streaming e se avessimo impiegato del tempo a tentare di salvare i DVD avremmo perso delle energie preziose che non sarebbero state convogliate nella creazione del business dell’online. L’importante era mettere il consumatore al primo posto. Una volta capito quello, devi andare all-in”. Insomma, la situazione sul futuro del cinema in sala è tutta una questione di gioco d’azzardo che incombe sulla storia dell’arte del novecento.