La FEP-Federation of European Publishers ha pubblicato un rapporto sul mercato del libro in Europa nel 2020. Dopo averlo letto, concordo con la loro sintesi: il 2020 è stato difficile, però non così brutto come si temeva. E gli e-book hanno contribuito notevolmente ai buoni risultati.
Anche in Europa la lettura di libri è aumentata durante il lockdown, se la precedente stima di luglio 2020 indicava una perdita attesa per il settore per l’intero anno stimabile tra il 15 e il 25%, la nuova valutazione indica che il risultato effettivo è stato decisamente migliore: la perdita complessiva in Europa oscilla tra il 2 e il 5%.
Cosa è successo? Semplice, riaperte le librerie le persone sono tornate ad acquistare libri. A metà luglio, nel Regno Unito le vendite di libri cartacei sono aumentate del 18% su base annua; in Italia sono tornate ai livelli normali; in Francia, le vendite di luglio sono state superiori dell’8% rispetto all’anno precedente. In Austria la perdita cumulata alla fine di agosto era del 7%, il 9% in Francia, 10% in Spagna e 6% in Germania.
La situazione ha continuato a migliorare anche in autunno. Alla fine di ottobre, le vendite erano diminuite “solo” del 4% rispetto al 2019 in Francia e del 6% in Lettonia, mentre il divario era stato quasi completamente colmato in Italia.
Le vendite di libri digitali e audiolibri sono aumentate in quasi tutti i paesi presi in esame. Ad esempio, hanno trainato la crescita nei paesi nordici: in Norvegia, più di un terzo dei libri consultati dai clienti erano audiolibri in streaming; in Svezia, le vendite di e-book sono aumentate del 12,1% e le vendite di audiolibri digitali sono cresciute del 41,5%, con gli audiolibri che rappresentano il 90% di tutte le vendite digitali; il mercato finlandese degli audiolibri è raddoppiato in termini di dimensioni. In Italia, le vendite di e-book sono aumentate del 37% e quelle di audiolibri di uno straordinario 94%. Il mercato tedesco degli e-book è cresciuto del 16,2%, passando dal 5% al 5,9% del mercato totale. La quota di e-book è passata dal 3 al 3,5% in Austria, e dal 5-6 al 6-7% in Spagna. Le vendite si sono moltiplicate anche in Grecia, dove alcuni editori sono rientrati nel mercato degli e-book dopo diversi anni di assenza; la quota complessiva è rimasta comunque molto ridotta, probabilmente inferiore all’1%, in Portogallo, Lettonia e probabilmente in altri mercati minori.
Vale la pena di evidenziare anche l’impressionante crescita del prestito elettronico: in Francia, ad esempio, i prestiti di e-book tramite il servizio Library Digital Lending (Prêt Numérique en Bibliothèque, PNB) sono aumentati del 78% nel 2020, raggiungendo oltre 1 milione. La società statunitenseOverdrive, che fornisce risorse digitali a 65mila biblioteche e scuole pubbliche, ha annunciato nel 2020 un record di 430 milioni di prestiti digitali per libri, audiolibri e stampa digitale in tutto il mondo tramite la sua piattaforma.
Il rapporto evidenzia che l’incremento così rilevante nel prestito gratuito di e-book nelle biblioteche, ha calmierato la crescita del mercato degli e-book. Una ricerca condotta in Germania, infatti, ha rilevato che molti utenti hanno acquistato meno o nessun libro da quando hanno iniziato a prendere in prestito gli e-book dalla loro biblioteca. Durante la pandemia è stata segnalata anche un’impennata della pirateria digitale, soprattutto durante i blocchi.
E per il 2021? C’è molta incertezza e molta diversità tra i paesi. In Italia, ad esempio, il settore pubblico è intervenuto con massicci acquisti di libri per le biblioteche e ne ha beneficiato l’intera catena. Ma non tutti i governi si sono mossi nello stesso modo, il FEP auspica che le autorità pubbliche prestino un’adeguata attenzione al settore del libro, affinché possa garantire quella diversità culturale che noi tutti apprezziamo.