L'episodio in un istituto superiore. La denuncia è partita online da un'amica della studentessa. A Repubblica la ragazza vittima delle offese ha raccontato che nelle scorse ore lei e le compagne hanno girato per le classi (quelle poche autorizzate in presenza per i laboratori nonostante la zona rossa): "Abbiamo detto che l'aborto non è una scelta facile, ma chi si permette di giudicare che ne sa?". La preside ha avviato accertamenti, ieri è arrivata una lettera di scuse anonima
Una studentessa di 18 anni è tornata a scuola dopo aver deciso di abortire e nel corridoio ha trovato appesi fogli con l’immagine di un feto e frasi accusatorie. “Ho bisogno di afFETto”, “questo eri tu”, “io feto tu aborto” alcune delle scritte offensive comparse sui cartelli. L’episodio è avvenuto in un istituto superiore di Piacenza, nelle ore autorizzate in presenza nonostante la zona rossa per i laboratori, e a denunciarlo sono state le compagne della ragazza: “Una mia compagna ha abortito.. questo è quello che abbiamo trovato sulla porta della nostra e su quella del nostro piano. Mi viene da vomitare e vorrei prendere a ceffoni tutti quegli sfigati che hanno fatto ‘sta cosa. Fanno veramente venire il vomito”, ha scritto un’amica della vittima delle offese sui social. “Succede in una scuola italiana, con gente giovane che speravo fosse diversa dalle vecchie generazioni. E’ questo che più mi inquieta: che ciò che dovrebbe rappresentare il futuro e il cambiamento sia ancora così maledettamente indietro”.
La dirigente della scuola ha annunciato di aver avviato un’indagine interna, promettendo la massima severità nei confronti dell’autore o degli autori. E nelle scorse ore, secondo quanto riferito da Repubblica, è arrivata una lettera di scuse anonima. La studentessa, sempre intervistata dal quotidiano, ha raccontato che ieri, insieme alla compagne, ha fatto il giro delle classi dell’istituto (le poche in presenza in questi giorni): “Abbiamo detto che l’aborto non è una scelta facile, ma chi si permette di giudicare che ne sa? Io ho avuto dubbi, paure, pensieri, succedono cose non programmate e a 18 anni che futuro potevo dare una figlio? non è bello quel che è successo, ma ho fatto una scelta e non c’è giusto o sbagliato“. L’avvocata e attivista Lgbt Cathy La Torre ha annunciato un esposto alla Procura per chiedere che vengano accertati eventuali reati. Le femministe di Non una di meno Piacenza hanno espresso la loro solidarietà alla studentessa: “Dopo più di 40 anni dalla 194 siamo ancora in un Paese dove la libertà di scelta viene additata e giudicata. Dove devi sentirti in colpa per la scelta che fai. Lu student* della scuola non ci stanno e prendono le difese della ragazza dichiarando che ‘se si tratta di uno scherzo o di propaganda vogliono affrontare il tema con dialogo e confronto responsabile'”.
Anno 2021
Scuola Piacenza
Una ragazza DECIDE di abortire e nei giorni in cui a scuola è attivo un progetto sull’…Pubblicato da Non Una Di Meno – Piacenza su Giovedì 25 marzo 2021