Intervistata dal settimanale F, Caterina Balivo ha parlato di maschilismo, del ruolo della donna nella società e della sua (bellissima) famiglia. Sul marito Guido Maria Brera ha detto: “Mi chieda se è maschilista: la risposta è no. Ma mi chieda se si scoccia quando il sabato sto tre ore al telefono per lavoro, mentre lui se ha impegni nel fine settimana esce e neppure avvisa: la risposta è sì”. Poi ha aggiunto: “La verità è che anche i migliori sono uomini moderni ma maschilisti. Finché la donna si vergogna di dire in ufficio ‘Ho il colloquio con la maestra‘, finché l’uomo viene deriso perché va alla recita dei figli, culturalmente le cose non cambieranno. Se voglio che Guido venga alla recita, devo dirglielo mesi prima. Sa come mi risponde? ‘Se non ho una cosa importante vengo‘ “.
La conduttrice napoletana, lanciata nel 1999 da Fabrizio Frizzi con “Scommettiamo che…”, dopo 3 anni ha dovuto lasciare il programma “Vieni da me” in onda su Rai 1 per seguire a tempo pieno i figli rimasti a casa, a seguito della complessa situazione scolastica causata dalla pandemia, tra Dad e lockdown: “A maggio eravamo tornati in onda ma mio marito se n’è andato di casa: non poteva rischiare, per motivi suoi personali di salute, di essere esposto al contagio. Tre figli senza scuola, la diretta ogni giorno: non ce la facevo“. Infine sul ruolo della donna ha detto: “Se non si parte dal fatto che la donna deve avere le armi per tenersi il lavoro, di cosa parliamo? Vogliamo una donna presidente della Repubblica? Pensiamo prima a garantire alla donna il diritto di lavorare serena. Metteteci in condizione di non avere l’esaurimento. Basterebbero gli asili nido: se le grandi aziende non li creano al loro interno, se non permettono di far entrare i figli per l’allattamento – io stessa non ho mai potuto portare Cora (la figlia più piccola, ndr) in Rai -, come fa una donna a conciliare lavoro e maternità?”.
