Il segretario del Pd interviene al forum Ambrosetti dopo che il leader della Lega ha nuovamente messo sotto ricatto il governo sulle riaperture: "La campagna di vaccinazione deve essere la priorità, è così per il governo che sosteniamo con forza". E inserisce le riforme istituzionali in agenda: "La nostra democrazia è malata. In 10 anni abbiamo avuto sette governi con maggioranze diverse. In mezza legislatura 200 cambi di casacca. Il gruppo misto non esiste nel mondo, da noi è una specie di paradiso"
La “dote” ai diciottenni, il “tema delle istituzioni” perché “la nostra democrazia malata“. Ma siccome prima della democrazia da guarire, c’è una emergenza epidemiologica ed economica da sconfiggere, e allora per Enrico Letta “non bisogna generare aspettative che poi finiscono per essere frustrate“. Un passaggio che pare una replica diretta a Matteo Salvini. Intervenendo al Forum Ambrosetti, il segretario del Pd non lo nomina mai ma è chiaro che si rivolge al leader della Lega quando parla “dell’accompagnamento della politica e l’unità del Paese intorno al governo Draghi” come questioni entrambe “sono particolarmente significative”. L’ex ministro dell’Interno in mattinata era tornato a minacciare il governo sulle riaperture, dopo la prima spallata di venerdì, quando aveva sostenuto che fosse “impensabile” tenere buone parte delle attività in stand-by anche ad aprile.
“Oggi è il 27 marzo. Se dopo Pasqua, fra dieci giorni, la situazione sanitaria in tante città italiane sarà tornata tranquilla e sotto controllo, secondo voi sarà giusto riaprire bar, ristoranti, scuole, palestre, teatri, centri sportivi e tutte le attività che possano essere riavviate in sicurezza? Secondo me sì”, ha scritto su Facebook l’ex vice-presidente del Consiglio, che aggiunge: “Correre con vaccini e terapie domiciliari, e appena possibile riaprire in sicurezza: il ‘sostegno’ più utile e importante, è tornare al lavoro”. Un pressing serrato sull’esecutivo, dopo che solo ieri il premier Mario Draghi aveva spiegato a Salvini che “le chiusure sono pensabili o impensabili solo in base ai dati che vediamo”, e “le misure hanno dimostrato nel corso di un anno e mezzo di non essere campate per aria. È desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati”.
Una posizione, quella del capo del governo, che oggi Letta rafforza. “Noi – ha spiegato il segretario dem – diciamo no alle polemiche. La campagna di vaccinazione deve essere la priorità, è così per il governo che sosteniamo con forza. Noi crediamo di essere assolutamente fondamentali nel sostegno al governo e lo facciamo con forza”. Un modo per rimettere il Pd al centro dell’azione di governo, dal quale invece la Lega sembra allontanarsi. D’altra parte solo ieri sempre Letta aveva detto che “la destra fa il gioco di fare l’opposizione con la Meloni e di stare al governo con la Lega. E la svolta europeista di Salvini, fatta con Giorgetti davanti a un caffè, è da mettere alla prova”.
Per il resto, intervenendo al forum Ambrosetti, l’ex presidente del consiglio stila per la prima volta un’agenza politica del suo Pd. E tra le priorità inserisce anche le riforme istituzionali. “La nostra democrazia è malata. In 10 anni abbiamo avuto sette governi con maggioranze diverse. Come può un Paese essere governato ogni anno e mezzo da una maggioranza diversa? E’ una follia, non funziona”, dice Letta. Che punta il dita contro “i 200 cambi di casacca in mezza legislatura. Come è possibile che il gruppo Misto sia il secondo, terzo gruppo per importanza? Sono cose che non esistono, è folle. Il gruppo misto non esiste nel mondo, da noi è una specie di paradiso“, ha aggiunto il segretario del Pd. Che ha rilanciato la sua proposta sulla “dote” ai 18enni: “Quello dei giovani è il mio pallino. Abbiamo una generazione che dobbiamo assolutamente valorizzare. La dote a scadenza dei 18 anni da utilizzare per una loro attività o per l’istruzione è una bella idea con cui dare un senso al futuro del nostro Paese”.
Altro punto in cima all’elenco dei dem, per Letta è la parità di genere: ha chiesto e ottenuto le dimissioni di Andrea Marcucci (sostituito da Simona Malpezzi) e Graziano Delrio da capigruppo del Pd al Senato e alla Camera.”Questo periodo di distanza, questa dad, ha penalizzato soprattutto donne e giovani, per le donne siamo tornati a stereotipi antichi, bisogna fare un grande passo in avanti, io lo sto facendo, per quello che posso, nel sistema politico, ma non solo il sistema politico è maschile, i direttori dei quotidiani più importanti sono tutti maschi, non valorizziamo la competenza femminile. E questo vale anche per il tema per i giovani”. Sul fronte economico, invece, ha chiesto un intervento su mutui e prestiti. “In settembre – ha detto – c’è stato un intervento importante per cittadini, il prossimo deve essere sui mutui e sui prestiti, perchè a giugno c’è una scadenza importante. Bisogna trovare una forma di proroga, e poi un sostegno al sistema delle imprese, soprattutto delle Pmi che oggi sono molto in difficoltà”.