Nella notte tra sabato 27 e domenica 28 marzo torna l’ora legale. Le lancette dell’orologio devono essere tirate avanti di 60 minuti, dalle 2 di notte alle 3, a discapito di un’ora di sonno. Avremo più luce la sera e le giornate si allungheranno ma, almeno inizialmente, tornerà a esser buio la mattina. L’ora legale resterà in vigore fino all’ultimo weekend del mese di ottobre, ovvero fino alla notte fra sabato 30 e domenica 31 ottobre 2021, quando si rifarà il cambio tornando all’ora solare. Potrebbe essere l’ultima volta, perché da tempo l’Unione europea spinge per sopprimere il cambio d’ora. La decisione definitiva era attesa nel 2020 ma, con l’emergenza coronavirus in corso, non se ne è più parlato e la faccenda è slittata a data da destinarsi.
Il dibattito in Europa – Da alcuni anni si parla infatti di una possibile abolizione dell’ora solare e, di conseguenza, di una conferma totale dell’ora legale: il Parlamento Europeo si era detto favorevole a sospendere la convenzione che vuole che si spostino in avanti o indietro le lancette dell’orologio ogni anno a marzo e ottobre per sfruttare al massimo le ore di luce a disposizione e ridurre i consumi energetici. La Commissione europea aveva poi chiesto la soppressione del cambio d’ora già dal 2019, con il mantenimento per tutti dell’ora legale (l’orario estivo, per intenderci) ma la richiesta è stata bocciata e l’abolizione del cambio era slittata al 2020: il dibattito torna in auge a ogni cambio d’ora e non è escluso che già quest’anno in Europa se ne torni a parlare.
Le ragioni del cambio d’ora – La convenzione che vuole che si spostino in avanti o indietro le lancette dell’orologio ogni anno a marzo e ottobre è pensata per sfruttare al massimo le ore di luce a disposizione e ridurre i consumi energetici. In questi sette mesi di ora legale, l’Italia risparmierà complessivamente 400 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità di circa 150 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 205 mila tonnellate e a un risparmio economico pari a circa 66 milioni di euro.
Secondo quanto rilevato da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, per il 2021, pur permanendo una situazione di incertezza legata alla pandemia, si attende un parziale recupero del fabbisogno energetico e quindi valori di benefici elettrici, ambientali ed economici più simili a quelli degli anni precedenti. Dal 2004 al 2020 Terna ha rilevato che il minor consumo di elettricità per l’Italia dovuto all’ora legale è stato di circa 10 miliardi di kilowattora e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di 1 miliardo e 720 milioni di euro. Nel periodo primavera-estate i mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre. Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi l’effetto ‘ritardo’ nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate e fa registrare valori meno evidenti in termini di risparmio elettrico.