Porta Pazienza si trova nella periferia di Bologna, nel quartiere del Pilastro. Oltre a essere una pizzeria, è un progetto sociale di inclusione e reinserimento di persone in difficoltà, tra cui anche ragazzi con la sindrome di Down. “Il nostro è un tentativo di costruire un pezzo di società inclusiva. E così abbiamo deciso di usare la ristorazione per dare un’opportunità a tutte quelle persone alle quali normalmente non viene data”. La pizza e i piatti sono preparati con prodotti provenienti da terreni confiscati alle mafie, realizzati all’interno delle carceri, provenienti da agricoltura sostenibile e presidi slow food.
Oggi, come molte altre attività, Porta Pazienza si trova costretta a fronteggiare le difficoltà conseguenti alla chiusura per Covid. Ripercussioni che non sono solo economiche, ma anche sociali ed educative, perché sono venute meno tutte quelle attività didattiche che si affiancavano al lavoro in pizzeria. Nel settore della ristorazione, poi, ha sofferto più di altri. È ufficialmente un circolo, non un ristorante, perciò non ha potuto riaprire nemmeno in zona gialla. Così, a un passo dalla chiusura definitiva, i gestori hanno avuto un’idea che ha riacceso la speranza: lanciare un crowdfunding per comprare un food truck e continuare l’attività al di fuori del locale, andando nelle piazze con il furgoncino a fare attività di giorno e pizza di sera. La raccolta fondi lanciata sulla piattaforma Ginger ha l’obiettivo di raggiungere i 50mila euro entro il 18 aprile, ma in soli tre giorni ha già quasi raggiunto il primo step di 20mila euro.
Diritti - 28 Marzo 2021
Bologna, così la pizzeria solidale prova a resistere alla crisi: “Grazie alle donazioni ci spostiamo nelle piazze e non abbandoniamo i nostri ragazzi”
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Porta Pazienza si trova nella periferia di Bologna, nel quartiere del Pilastro. Oltre a essere una pizzeria, è un progetto sociale di inclusione e reinserimento di persone in difficoltà, tra cui anche ragazzi con la sindrome di Down. “Il nostro è un tentativo di costruire un pezzo di società inclusiva. E così abbiamo deciso di usare la ristorazione per dare un’opportunità a tutte quelle persone alle quali normalmente non viene data”. La pizza e i piatti sono preparati con prodotti provenienti da terreni confiscati alle mafie, realizzati all’interno delle carceri, provenienti da agricoltura sostenibile e presidi slow food.
Oggi, come molte altre attività, Porta Pazienza si trova costretta a fronteggiare le difficoltà conseguenti alla chiusura per Covid. Ripercussioni che non sono solo economiche, ma anche sociali ed educative, perché sono venute meno tutte quelle attività didattiche che si affiancavano al lavoro in pizzeria. Nel settore della ristorazione, poi, ha sofferto più di altri. È ufficialmente un circolo, non un ristorante, perciò non ha potuto riaprire nemmeno in zona gialla. Così, a un passo dalla chiusura definitiva, i gestori hanno avuto un’idea che ha riacceso la speranza: lanciare un crowdfunding per comprare un food truck e continuare l’attività al di fuori del locale, andando nelle piazze con il furgoncino a fare attività di giorno e pizza di sera. La raccolta fondi lanciata sulla piattaforma Ginger ha l’obiettivo di raggiungere i 50mila euro entro il 18 aprile, ma in soli tre giorni ha già quasi raggiunto il primo step di 20mila euro.
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Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Ormai Giorgia Meloni non fa passare un solo giorno senza smentire sé stessa". E' il post del Pd sulla visita della premier in Arabia Saudita condiviso da Elly Schlein su Instagram.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Con squilli di fanfara il governo Meloni ha firmato accordi per miliardi con l’Arabia Saudita. Quel regime contro cui Giorgia Meloni si scagliava perché diceva negli anni passati che ‘c’era la pena di morte per apostasia, per adulterio, per omosessualità e zero diritti per le donne. Una Nazione fondamentalista ecc.' Immagino che tutto ciò sia stato risolto prima della sua visita. Giusto presidente Meloni?". Lo scrive su Twitter Nicola Fratoianni, di Avs.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Meloni ha un tono molto elevato, alza sempre il torno ma se vuoi durare il tono deve essere a bassa voce, deve avere una sua continuità. Non si può pensare di saltare sempre più in alto, questo la Meloni sta facendo". Lo ha detto Romano Prodi a In altre parole.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "L'articolo della Bild su Sinner mi ha fatto venire in mente il trattamento di Unicredit per Commerzbank. C'è ancora tensione in Europa, c'è ancora da fare, ma bisogna farlo, no abbiamo altre speranze". Lo ha detto Romano Prodi a In altre parole.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Elly Schlein ha recuperato una valanga di voti ma non potrà mai vincere da sola. Il problema partito è risolto, il problema governo no". Lo ha detto Romano Prodi a In altre parole.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Ci vuole il coraggio di qualcuno che sappia mettere insieme tutti. La ledership si conquista, ma oggi nei partiti non c'è il desiderio di diventare leader ma di conservare quel poco che si ha. Così non si vince". Lo ha detto Romano Prodi a In altre parole parlando del centrosinistra.
Roma, 26 gen (Adnkronos) - "Un tempo si diceva che l'unione fa la forza. L'dea che la disunione fa la forza può essere un gioco, ma uno può governare quando si armonizzano i programmi, si fanno esaminare da esperti, si discutono con le persone e si va di fronte all'elettorato con una linea comune". Lo ha detto Romano Prodi, a 'In altre parole', commentando l'intervista di Dario Franceschini sul centrosinistra.
"Devi avere un programma comune, un obiettivo forte, devi dire voglio riformare questo e questo. Quando io ho fatto il programma ho discusso un anno intero, poi mi hanno accusato perché era troppo articolato. Ma questa è la democrazia", ha spiegato l'ex premier.
"D fronte agli elettori si deve andare con una linea comune, poi ci possono essere delle idee diverse, ma non nella direzione in cui si marcia", ha sottolineato Prodi.