A conferma che le bufale non sono un fenomeno creato da Internet, la trama de Il Pendolo di Foucault (il secondo romanzo di Umberto Eco, dopo Il Nome della Rosa, pubblicato nel 1988) si incentrava su farneticanti quanto cervellotici complotti orditi e propalati da personaggi di assoluta mediocrità.
In mancanza di Internet (che all’epoca era usata solo da un’élite ristretta di ricercatori e accademici), il mezzo per diffondere le fake news tra le menti labili nel romanzo veniva offerto da Garamond, uno squallido editore che pubblicava libri facendosi pagare da autori ancora più squallidi.
Eco avvisava che le teorie del complotto sono un classico dalla notte dei tempi imperniato su tre componenti chiave:
– Una trama segreta predisposta da un’organizzazione che opera sotto traccia a livello nazionale o mondiale, spesso con la complicità del governo (di cui ha assunto il controllo). Però questa rete segreta, manco a dirlo, lascia tracce visibili che tuttavia vanno individuate ed interpretate.
– Un gruppo di capi subdoli, potenti e senza scrupoli, meglio se identificabili con un’attività economica (ad esempio la Finanza o Big Pharma), un gruppo etnico-religioso (ad esempio gli Ebrei o i Rom) o minoranze di altro tipo (ad esempio gli omosessuali). Insomma un capro espiatorio verso cui aizzare l’odio e l’esecrazione.
– L’obiettivo supremo di sovvertire il mondo, schiavizzare il Popolo e impossessarsi di inenarrabili ricchezze distruggendo nazioni, società, famiglie, imprese e quant’altro. La chiave di volta è la paura che deve suscitare nelle persone di scarsa cultura e modesto raziocinio.
Insomma i complottisti veicolano una visione del mondo manichea dove il Bene combatte strenuamente un Male Assoluto incarnato da soggetti senza volto e senza nome. Che le baggianate complottiste siano contraddittorie o assurde è del tutto irrilevante. Il pubblico a cui sono destinate non ha gli strumenti cognitivi e informativi per discernere. Nella mente obnubilata di chi non distingue un vaccino da un veleno, si mescolano in un liquame torbido Bill Gates e satanismo, riscaldamento globale e guerra civile in Siria, immigrazione e Grande Reset, Covid e 5G, negazione dell’allunaggio e Bilderberg, Rothschild e AstraZeneca, Savi di Sion ed euro.
Per abbindolare individui angosciati dal futuro, emarginati dalla società, ribelli da osteria in cerca di una causa si batte la grancassa della disinformazione becera unita a narrazioni continuamente manipolate per cavalcare l’evento del giorno. Ad esempio, le morti di pochi individui avvenuta dopo la vaccinazione diventano la conferma del Nuovo Ordine Mondiale. Non importa che a raccontare una tale fandonia siano i supporter di Trump, il quale ha destinato cifre colossali del bilancio pubblico proprio allo sviluppo dei suddetti vaccini.
Il successo del complottismo è proprio l’impermeabilità ai fatti o a qualsiasi ragionamento razionale. Anzi quanto più si dimostra che una fake news si basa su spiegazioni totalmente illogiche, tanto più nella vittima della propaganda si innesca un meccanismo psicologico di rifiuto della realtà.
Le ricerche sociologiche rivelano che gli individui più suscettibili alle teorie del complotto hanno cinque caratteristiche principali:
L’amalgama è il rifiuto del sistema politico, considerato corrotto, asservito a interessi economici predatori o in mano a gruppi di potere oligarchici inamovibili. In parole semplici, il senso di impotenza, insicurezza, vulnerabilità e angoscia sono il brodo di coltura del complottismo.
Anche l’ideologia politica gioca un ruolo importante. Più le convinzioni politiche di un individuo sono o diventano estreme (cioè estrema destra o estrema sinistra), più è probabile che egli creda alle teorie del complotto. Anzi spesso lo stesso individuo passa da un estremo all’altro dello schieramento politico proprio per inseguire le farneticazioni complottiste e rinchiudersi in una bolla che esclude o rifiuta tutte le fonti informative che non provengano dalla setta. Insomma la deriva estremistica li porta a concentrarsi su pochi concetti semplicistici completamente fuorvianti.
In Germania, nel 2020 un sondaggio della rete Deutsche Welle ha rilevato che circa un terzo degli intervistati credeva che una cabala segreta stesse governando il mondo. In una ricerca condotta nel Regno Unito, circa un decimo del campione riteneva che le torri 5G stiano diffondendo il Coronavirus o radiazioni nocive.
D’altro canto in America dopo la sconfitta di Trump QAnon non è sparita come uno potrebbe immaginare dal momento che tutti i vaneggiamenti amplificati dai social si sono rivelati un cumulo di assurdità. QAnon ha semplicemente ricalibrato il messaggio adoperando nuove tecniche per la circonvenzione di incapaci. Del resto gli adepti di QAnon credono contemporaneamente a più teorie del complotto non correlate tra loro ad esempio deep state e pedofilia, brogli elettorali e vaccini che modificano il dna.
C’è da scommettere che quando la campagna vaccinale avrà raggiunto metà della popolazione nei paesi avanzati, il parossismo assumerà una valenza politica dirompente. Ne abbiamo avuto un assaggio quando i governi e le autorità sanitarie dei maggiori paesi europei si sono piegate all’isteria collettiva innescata da una manciata di decessi avvenuti dopo l’inoculazione del vaccino AstraZeneca.
Insomma se pensate che con Stamina si fosse toccato il fondo della schizofrenia antiscientifica di massa, aspettate di vedere cosa succederà con il passaporto vaccinale.