La nave porta container che sta bloccando il canale di Suez da ormai una settimana è diventata un meme, come spesso accade sul Web, con tanto di simpatica app che ci consente di collocarla di traverso in qualsiasi posto del mondo ci faccia più ridere. Tuttavia, in ossequio alle regole della globalizzazione – ricordate il famoso battito d’ali di una farfalla? – questo evento potrebbe anche impattare negativamente sul prezzo finale degli smartphone. Questo almeno è il pensiero di Strategy Analytics, prestigiosa società di analisi di mercato.
Ma come mai una nave da trasporto bloccata potrebbe influenzare un intero mercato? La risposta non è così semplice, né immediata. Stando a Strategy Analytics infatti il problema non è il ritardo accumulato nella circolazione delle merci, ma un filo più sottile. Dal canale infatti secondo le stime della società di ricerca si registra meno del 5% del flusso logistico globale di componenti che riguardano gli smartphone, solitamente transitanti per altre rotte o affidati al trasporto aereo.
Tuttavia, se un impatto si farà sentire sul settore degli smartphone, Strategy Analytics valuta che riguarderà soprattutto il prezzo del petrolio. La maggior parte delle navi che sono trattenute nel Canale di Suez trasportano infatti proprio petrolio. Pertanto, il ritardo potrebbe portare all’ennesimo turbamento per questo mercato, con un eventuale aumento del prezzo del carburante che andrà a influenzare negativamente le consegne effettuate su gomma e le fabbriche che si affidano ai generatori, portando così a un leggero aumento dei prezzi.
Da ricordare che, attualmente, l’industria hi-tech sta già affrontando una certa scarsità di disponibilità di chip in diversi ambiti, da quello dei tablet a quello delle TV, passando per notebook e automobili. La nave bloccata comunque proprio in queste ore sembra essersi disincagliata e il traffico accumulatosi potrebbe dunque essere smaltito nelle prossime ore, facendo sperare così in ricadute lievi sui costi finali.