Oggi, a un anno dalla sua prima sfilata a porte chiuse, lo stilista ha voluto mettersi ancora una volta al servizio della comunità, di quelle persone che hanno sempre guardato a lui con rispetto e ammirazione. Nell'attesa di poter tornare presto riempire il Teatro con la magia della sua moda
Dove un tempo si riunivano addetti ai lavori e celebrità di fama mondiale, ora ci saranno postazioni per la somministrazione del vaccino anti-Covid. E sotto i riflettori non ci saranno più le sublimi creazioni sartoriali dell’atelier ma piuttosto i camici monouso del personale sanitario. Giorgio Armani fa, ancora una volta, da apripista e mette a disposizione il suo Armani/Teatro come centro per i vaccini contro il Covid, a servizio della collettività. L’annuncio è arrivato in mattinata: “il Gruppo Armani sarà una delle prime aziende con sede in Lombardia a dare il via alla Campagna Vaccinale anti Covid-19, come previsto dalla Delibera Regionale n° XI/4401″, si legge in una nota.
“La vaccinazione avverrà nei modi e nei tempi che saranno comunicati nei prossimi giorni e la partecipazione sarà su base volontaria. Appena sarà reso possibile, la vaccinazione verrà implementata anche nelle altre regioni – conclude la nota -. Anche questa iniziativa è stata fortemente voluta da Giorgio Armani in un’ottica di servizio e vicinanza ai suoi dipendenti in un momento ancora fortemente critico per la salute di tutti”. Oggi, a un anno di distanza, ha voluto mettersi ancora una volta al servizio della comunità, di quelle persone che hanno sempre guardato a lui con rispetto e ammirazione. Nell’attesa di poter tornare presto riempire il Teatro con la magia della sua moda.