Mentre emergono quotidianamente nuovi casi di Covid-19, l’opinione pubblica italiana è scossa dalla contraddizione del vigente dpcm, il quale impedisce gli spostamenti in Italia e considera possibile passare le vacanze pasquali all’estero. E questo con grave danno per l’industria turistica italiana a vantaggio di quella straniera, pur con obbligo di quarantena al rientro. Una contraddizione assolutamente illogica ed economicamente dannosa.
Contro l’economia italiana si è scatenata ancora una volta la funesta azione di Margarethe Vestager, presidente della commissione concorrenza dell’Unione europea, la quale ha avuto la viltà di negare ai commissari di Alitalia di sostenere il personale in cassa integrazione con un aiuto governativo di 55 milioni di euro, autorizzandone solo 25.
Insomma questa commissaria europea si è posta al di fuori della situazione di crisi sanitaria ed economica e ha imposto criteri contabilistici prescindendo dal soddisfacimento dei bisogni essenziali della vita dei dipendenti rimasti senza lavoro. A mio avviso, essa ha violato così patentemente la Costituzione della Repubblica italiana che tutela i diritti inviolabili dell’uomo e impone inderogabili doveri di solidarietà sociale, indipendentemente da quanto possano prescrivere i Trattati (art. 2 Cost.)
Mario Draghi, che ha buoni rapporti con i suoi colleghi europei, dovrebbe mostrarsi duro nei confronti di questa ingerenza negli affari interni del nostro Paese.
Un vero e proprio sopruso nei confronti dei diritti dei lavoratori è stato compiuto da ArcelorMittal, affittuaria della nostra acciaieria Ilva, la quale senza nessun preavviso ha posto in cassa integrazione numerosi dipendenti e, mentre attende 400 milioni di euro da parte dello Stato italiano, investe 1,5 miliardi di euro per un nuovo stabilimento siderurgico in Germania.
Anche qui l’inerzia del governo è fortemente riprovevole e suscita il sospetto che anche esso si sia sottomesso alle cosiddette leggi del mercato piuttosto che far valere la nostra Costituzione secondo la quale il fondamento della Repubblica è costituito dal lavoro, che deve essere assicurato a tutto il Popolo esclusi soltanto gli inabili al lavoro medesimo (art.38 Cost.).
Estremo segno di debolezza dimostra il governo nei confronti della questione Autostrade, in relazione alla quale, anziché procedere autoritativamente con la revoca ai Benetton della concessione per gravissimo inadempimento dei doveri del concessionario (si ricordi il crollo del ponte di Genova con 43 vittime), ancora tratta con i vari esponenti di questa sorta di scatola cinese costituita da Atlantia per poter togliere la qualifica di concessionario ai Benetton dopo gli ingentissimi danni da questi prodotti.
Come al solito il problema è uno: le industrie strategiche, i servizi pubblici essenziali, le fonti di energia e le situazioni di monopolio devono essere in mano pubblica e tutto deve essere gestito in base al supremo principio dell’eguaglianza politica, economica e sociale (articoli 1, 2, 3, 11, 41, 42 e 43 Cost.).
Che il governo ci rifletta.