A Persico Dosimo, poco più di 3mila abitanti alle porte di Cremona, hanno sempre diviso tutto: i momenti belli e i momenti brutti. Una vita insieme, “in simbiosi”, racconta al ilfattoquotidiano.it Valentina, nipote e cugina
Il papà era da una vita il macellaio del paese, lo conoscevano tutti e lui serviva tutti con quella confidenza che ti conquisti con il sorriso e la riservatezza. Il figlio era un ragazzo con la sindrome di Down. Anacleto Trivella, 86 anni compiuti da poco, e Fabio, 57, non si sono mai staccati l’uno dall’altro. In casa e fuori. A Persico Dosimo, poco più di 3mila abitanti alle porte di Cremona, hanno sempre diviso tutto: i momenti belli e i momenti brutti. E con sacrificio e amore sono sempre andati avanti. Il Covid se li è portati via: prima Fabio, giovedì scorso, lunedìòòò Anacleto. Una vita insieme, “in simbiosi”, racconta al ilfattoquotidiano.it Valentina, nipote e cugina.
Insieme ancora di più dopo la morte della madre di Fabio, tre anni e mezzo fa. Una malattia che lui ha affrontato insieme “alla sua mamma Adelia, con la premura che solo un amore incondizionato ti fa avere”. È Fabio che in quel travagliato periodo ha dato coraggio al resto della famiglia: “Ha fatto forza a noi ed io – racconta Valentina – ho imparato da lui che l’amore si insegna in silenzio. Non c’è bisogno di parlare: sono sempre i gesti che ti fanno capire la grandezza dell’amore. Amava tanto anche mia madre perché era la sorella della sua, un po’ una seconda mamma”.
Sempre in bici in giro per il paese, gli volevano bene tutti. Tifoso dell’Inter, magliette e cappellini: della sua squadra del cuore Fabio possedeva tutto. Adorava le figurine Panini e, come si dice ancora oggi, ‘fare su’ gli album delle ‘figu’. “Nel paese tutti gli volevano bene – ricorda il sindaco di Persico, Giuseppe Bignardi – Si metteva vicino all’edicola e quando qualcuno acquistava il giornale, Fabio era lì pronto a chiedere che gli comprasse un pacchetto di figurine”. Nel frattempo papà Anacleto era a casa ad aspettare quel figlio che mai e poi mai, dice Valentina, avrebbe portato in una struttura, in una comunità.
Tra mille difficoltà Fabio è sempre stato in casa col suo papà, nonostante gli acciacchi di quest’ultimo dovuti all’età. A continuare l’attività di Anacleto in salumeria resterà Daniele, cugino di Valentina e fratello di Fabio, anche lui contagiato ma sulla via della guarigione. “Mio cugino avrà sicuramente la dedizione e la passione per il lavoro di suo padre”, confida Valentina. La notizia della morte di Fabio e Anacleto ha scosso la piccola comunità cremonese: “Una storia triste, forse come tante purtroppo – osserva il sindaco – Ma un papà e un figlio che se ne vanno a cinque giorni di distanza lascia davvero una tristezza infinita”.