Oggi il presidente della Repubblica e quello di Confindustria. Nelle ultime ore i big del centrodestra, seppur in occasioni diverse. Prima ancora era toccato ai leader del Movimento 5 stelle e di Articolo 1. In mezzo ha visto le Sardine e persino quelli di Demos, il network di democrazia solidale guidato da Mario Giro. E domani? Tocca ai Verdi. Nell’agenda di Enrico Letta sembra non esserci un buco libero. Da quando è stato eletto segretario del Pd, l’ex presidente del consiglio ha incontrato praticamente l’intero arco costituzionale italiano. Da Giuseppe Conte a Roberto Speranza, cioè quelli che considera gli alleati naturali del suo partito, a Antonio Tajani e Giorgia Meloni, le facce dell’opposizione ai dem. Persino con Matteo Salvini ha avuto modo di dialogare durante un evento in videoconferenza dell’Ispi. Nessuna notizia, invece, dell’incontro più atteso: quello con Matteo Renzi.

Fino ad oggi, infatti, nell’agenda di Letta pare non esserci spazio per l’uomo che, dopo aver lanciato in diretta televisiva l’ormai celebre #enricostaisereno, lo sfrattò da Palazzo Chigi. Logico dunque che il colloquio tra i due rivali sia considerato il momento più atteso da chi sta seguendo la seconda vita politica di Letta. E ad attenderselo erano pure quelli di Italia viva. Che, delusi, qualche giorno fa avevano “soffiato” due righe di stizza alle agenzie: “Non ci sono stati contatti per il momento tra Letta e Renzi. Il segretario del Pd ha evitato di chiamare il leader di IV che però fa sapere di non avere alcun problema sulla questione”. Ora: Renzi evidentemente non avrà alcun problema sulla questione, ma neanche avrà gradito il modo in cui il rivale ha strutturato la sua agenda se ha chiesto ai suoi di far filtrare la totale assenza di telefonate dal Nazareno.

Letta da parte sua ha abbozzato. “Renzi? Lo incontrerò e parleremo di che tipo di futuro costruire per la Sinistra“, ha detto a domanda diretta posta da Lilli Gruber. Ma quando intende incontrarlo? Alla fine del suo lungo giro di colloqui? “No, non è l’ultimo, devo fare ancora diversi incontri”, era stata la brevissima giustificazione del segretario dem. Che dal giorno dopo ha ripreso a vedere gente, come fa praticamente da quanto è stato eletto segretario del Pd, a metà marzo. Una settimana dopo aveva incontrato Carlo Calenda, il leader di Azione. E poi il ministro Speranza, leader di Articolo 1, il partito nato dalla scissione antirenziana del Pd. Due giorni dopo era toccato a Conte, l’ex premier che ha accettato di rilanciare il Movimento 5 stelle. Sono gli interlocutori principali del partito Democratico guidato da Letta: “Noi – ha spiegato – vogliamo costruire un’alleanza di centrosinistra con i 5 Stelle“. Dopo aver visto Conte e Speranza, quindi, ha deciso di vedere le Sardine, il movimento che si era creato durante le regionali in Emilia-Romagna del 2020. Un incontro che il segretario dem ha definito “utile e costruttivo”. Nel weekend ha partecipato in videoconferenza al forum Ambrosetti, quindi ha visto i segretari dei circoli fiorentini, mentre in tv ha seguito la motogp e la formula 1, come ha raccontato lunedì mattina a chi gli chiedeva un commento sulla presenza di Renzi in Bahrein. L’ex premier se l’è cavata con una battuta: “Siamo in Quaresima, e ho fatto un fioretto, di non farmi trascinare in polemiche. Nessuna provocazione, quando eravamo bambini facevamo i fioretti, io sono tornato bambino”.

Sarà per questo che prima di vedere il rivale, ha preferito incontrare l’opposizione. Lunedì è toccato ad Antonio Tajani, il numero due di Forza Italia con il quale ha discusso di “un’attuazione il più spedita possibile del piano vaccinale, le risposte per la rinascita economica e la ripartenza di imprese e lavoro”. Quindi è andato a farsi intervistare da Milena Gabanelli sul Corriere.it. Vaccini e ristori sono stati anche al centro dell’incontro con Giorgia Meloni, la leader di Fdi che ha visto a Montecitorio. Quindi ha incontrato pure quelli dell’associazione Demos, e cioè Mario Giro, Roberta Gaeta, Paolo Ciani e Pietro Bartolo, che è pure europarlamentare del Pd. L’ultimo giorno di marzo, invece, è stato dedicato per il ritorno al Qurinale: l’ex premier è salito sul Colle per un colloquio con Sergio Mattarella. Quindi è stata la volta di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria. Giovedì 1 aprile, invece, in agenda ci sono i Verdi. E Renzi? Non pervenuto. Almeno finora. Se mai Letta dovesse incontrarlo, dunque, sarà solo dopo i Verdi e dopo Demos. D’altra parte, come fanno notare i maligni, ormai Italia viva è data dietro agli ambientalisti dalla maggior parte dei sondaggi.
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