Un gruppo di scienziati dell’università californiana di Stanford ha identificato e pubblicato la formula dei vaccini Pfizer e Moderna sul sito Github, un sito solitamente utilizzato da sviluppatori di software. I ricercatori hanno recuperato resti del vaccino da fiale già utilizzate e destinate alla spazzatura, analizzandoli e ricostruendo la sequenza. La sequenza di Pfizer era già nota e disponibile ma non quella di Moderna. Gli scienziati hanno cercato di contattare la società prima di pubblicarla ma senza ricevere risposta. Secondo gli esperti, la messa a disposizione dei dati aiuterà i ricercatori in tutto il mondo a identificare meglio, quando analizzano campioni, se sono davanti a sequenze del virus o del vaccino, contro il rischio di risultati falsati durante gli esami.
Non avrà invece l’effetto di aumentare le persone vaccinate nel mondo. La catena produttiva di approvvigionamento di questo tipo di medicinale è complicata e non è facile da realizzare. Senza contare i possibili risvolti legali. Secondo quanto riporta il sito Motherboard che ha diffuso la notizia, i ricercatori di Stanford hanno spiegato che grazie alla capacità della tecnologia Next Generation Sequencing di rilevare quantità anche minuscole di RNA, i resti recuperati sono stati più che sufficienti per “decifrare” il vaccino . La diffusione delle due sequenze avviene mentre è in corso un braccio di ferro all’Organizzazione mondiale del commercio tra paesi che chiedono la liberalizzazione dei brevetti e stati, tra cui l’Italia, che invece si oppongono. Il business dei vaccini anti-Covid vale un centinaio di miliardi di dollari.