Sono 23.649 i nuovi casi di infezione da Sars-Cov-2 registrati in Italia nelle ultime 24 ore a fronte di 356.085 tamponi processati. I decessi sono stati 501, un numero che porta il totale dall’inizio della pandemia ormai vicino alle 110mila vittime. Si allenta invece un po’ la pressione sugli ospedali, seppur con differenza regionali notevoli: il saldo tra ingressi e uscite dai reparti è di 231 posti letto in meno occupati, mentre nelle terapie intensive il dato arretra di 29 unità.
A distanza di 7 giorni, il dato dei contagi odierno mostra una sostanziale stabilità, seppur con un’incidenza leggermente minore: giovedì scorso infatti furono registrati 23.798 su 349mila tamponi. Anche prendendo come riferimento il periodo lunedì-giovedì delle due settimane, si nota il plateau: negli ultimi 4 giorni i nuovi casi sono stati 75.255, appena 2.400 in meno (77.676) del periodo 22-25 marzo. Nonostante le zone rosse, ormai in vigore da due settimane, le positività non arretrano in maniera significativa alla vigilia dell’estensione su tutto il territorio nazionale delle massime restrizioni.
Dall’inizio della pandemia sono 3.607.083 i casi accertati in Italia, di cui 2.933.757 sono guariti o sono stati dimessi. In 109.847 sono invece deceduti. Gli attualmente positivi sono 563.479. In 530.849 si trovano in isolamento domiciliare, mentre sono ricoverati in ospedale 28.949 pazienti con sintomi e altri 3.681 vengono invece assisti in rianimazione, dove sono 244 le persone ricoverate nelle ultime 24 ore. La regione con il maggior numero di ingressi è la Lombardia che è anche quella in cui si registra il più alto numero di nuovi positivi (4.483). A seguire il Piemonte (2.584), la Puglia (2.369, record da inizio pandemia) e la Campania (2.258). Incremento importanti anche nel Lazio (1.838), in Emilia-Romagna (1.809), in Veneto (1.633), in Toscana (1.631) e in Sicilia, che comunica 1.282 nuovi positivi ma non ha rilevato il numero di positività riscontrate attraverso i test antigenici rapidi.