Per il secondo anno di fila la via Crucis si terrà sul sagrato di San Pietro per ragioni si sicurezza legate alla pandemia. La sofferenza dei malati colpiti dal virus ricorre in molte delle meditazioni di papa Francesco
Il dramma della pandemia irrompe nella Via crucis di Papa Francesco. Per la seconda volta, nel rispetto delle norme anti contagio, il rito del Venerdì Santo nel quale si ricorda la salita di Gesù al calvario, la sua morte in croce e la sua sepoltura, si è svolto sul sagrato della basilica Vaticana e non come tradizione al Colosseo. Quest’anno Bergoglio ha affidato i testi delle meditazioni e delle preghiere al gruppo scout Agesci “Foligno I” dell’Umbria e alla parrocchia romana Santi Martiri di Uganda. Le immagini delle quattordici stazioni sono disegni realizzati da bambini e ragazzi della Casa Famiglia “Mater Divini Amoris” e della Casa Famiglia “Tetto Casal Fattoria”.
Nelle riflessioni della Via crucis rivive anche il dramma suscitato dal diffondersi del Covid-19. “Dall’ambulanza – si legge nella meditazione della XIII stazione – sono scesi uomini che somigliavano ad astronauti, coperti da tute, guanti, mascherine e visiera, hanno portato via il nonno che da qualche giorno faticava a respirare. È stata l’ultima volta che ho visto il nonno, è morto pochi giorni dopo in ospedale, immagino soffrendo anche per la solitudine. Non ho potuto stargli vicino fisicamente, dirgli addio ed essergli di conforto. Ho pregato per lui ogni giorno, così ho potuto accompagnarlo in questo suo ultimo viaggio terreno”.
“Nell’ultimo anno – si legge nella meditazione della IX stazione – con la famiglia non abbiamo più fatto visita ai nonni; i miei genitori dicono che è pericoloso, potremmo farli ammalare di Covid. Mi mancano! Così come mi mancano le amiche della pallavolo e gli scout. Spesso mi sento sola. Anche la scuola è chiusa, prima a volte ci andavo mal volentieri, ma ora vorrei solo tornare in classe per rivedere i compagni e le maestre. La tristezza della solitudine a volte diventa insopportabile, ci sentiamo ‘abbandonati’ da tutti, incapaci di sorridere ancora. Come Gesù ci troviamo accasciati al suolo”. Alle parole dei bambini fa eco la preghiera del Papa: “Signore, che sei salito al calvario come agnello sacrificale, illuminaci in questa notte buia, perché non ci smarriamo in questo periodo difficile”.
C’è anche il tema della mafia nelle riflessioni della Via crucis. “Poco tempo fa, – si legge nella meditazione della XII stazione – dopo aver trattato l’argomento in classe, ho scritto un tema sui bambini vittime di mafia. Mi chiedo: come si possono compiere azioni così terribili? È giusto perdonare queste cose? E io, sarei in grado di farlo? Gesù, morendo sulla croce, ha donato a tutti la salvezza. Non è venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori che hanno l’umiltà e il coraggio di convertirsi”. Dal Papa l’invito, sotto forma di preghiera, a non scartare nessuno: “Signore, rendici capaci di riconoscerti negli ultimi che incontriamo lungo la nostra strada; dacci il coraggio e la beatitudine di dare da mangiare a chi ha fame, da bere a chi ha sete, di accogliere chi è straniero, vestire chi è nudo e curare chi è malato, per incontrarti e accoglierti in ogni fratello e in ogni sorella”.
A conclusione del rito la preghiera di Francesco: “Signore, Padre buono, anche quest’anno abbiamo fatto memoria della Via crucis del figlio tuo Gesù, e lo abbiamo fatto con le voci e le preghiere dei bambini, che tu stesso hai indicato come esempio per entrare nel tuo regno. Aiutaci a diventare come loro, piccoli, bisognosi di tutto, aperti alla vita. Fa che riacquistiamo la purezza dello sguardo e del cuore. Ti chiediamo di benedire e proteggere ogni bambino del mondo, affinché possa crescere in età, sapienza e grazia, per conoscere e seguire il progetto di bene che tu hai pensato per ciascuno. Benedici anche i genitori e quanti collaborano con loro nell’educazione di questi tuoi figli, perché si sentano sempre uniti a te nel donare vita e amore”.
Nel giorno in cui la Chiesa cattolica ricorda la morte di Gesù, Francesco ha voluto visitare lo spazio per le vaccinazioni allestito nell’atrio dell’Aula Paolo VI in Vaticano. Bergoglio ha salutato alcuni dei 1200 poveri che ha voluto fossero vaccinati a spese della Santa Sede durante questa Settimana Santa. Il Papa ringraziato i medici e gli infermieri presenti e ha seguito la procedura di preparazione delle dosi del vaccino.