La campagna vaccinale? In Sicilia è “benedetta” dalla Chiesa. Sabato 3 aprile, infatti, più di 400 parrocchie apriranno i loro oratori per le somministrazioni delle dosi. E dalla Cattedrale di Palermo a quella di Catania, fino alle isole minori, è già cominciata la raccolta delle adesioni tra i fedeli che dovranno prenotarsi entro mercoledì. Le inoculazioni non avverranno direttamente in chiesa, ma nei locali che le parrocchie generalmente usano per il catechismo. L’idea è stata del presidente della Regione, Nello Musumeci, che ha voluto dare un’accelerazione alle vaccinazioni in Sicilia, visto anche l’approssimarsi della stagione estiva, cogliendo l’occasione simbolica della Pasqua: “Volevamo lanciare anche un messaggio etico: è la festa della Resurrezione, del ritorno alla vita”, ha detto il presidente siciliano.
Così Musumeci ha lanciato l’appello raccolto “con entusiasmo dalla Conferenza Episcopale siciliana (Cesi, ndr)”, ha spiegato il governatore siciliano. E così è, la Cesi ha risposto all’appello della Regione circa un mese fa. L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha incontrato i vescovi siciliani ed è stato firmato un protocollo tra Regione e Cesi. Poco dopo è stato diramato alle diocesi sparse sull’Isola. Ed è partita la richiesta di adesione ai parrocchiani. Dovranno infatti essere non meno di 50 a prenotarsi per la vaccinazione nei locali delle chiese siciliane dove ci saranno un medico e un infermiere per la somministrazione. I fedeli a vaccinarsi non potranno essere più di 100 e sarà coinvolta la fascia d’età compresa tra i 69 e i 79 anni.
I sacerdoti invece? “Sarà vaccinato chi ne avrà diritto secondo quanto previsto dal piano di vaccinazione nazionale”, spiegano dalla segreteria della diocesi di Palermo. Nessuna agevolazione, solo una partecipazione, una risposta alla chiamata all’appello, perché “è nelle corde della Chiesa aprire le porte per aiutare la comunità”. Un aiuto, dunque, dalla forte valenza simbolica che avverrà per un solo giorno, il sabato prima di Pasqua, per evitare di sovrapporsi con le funzioni religiose. Mentre il grosso della vaccinazione avverrà ancora nei 179 presidi attivati in tutto il territorio regionale, la Pasqua sarà dunque occasione per raggiungere i fedeli non ancora vaccinati.
Un modo per accelerare la vaccinazione di massa ed arrivare a 50mila dosi al giorno, cifra indicata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario nazionale per l’emergenza Covid-19 che lo scorso fine settimana ha fatto un sopralluogo negli hub di Messina e Catania, chiedendo di fatto un raddoppio, dal momento che in Sicilia si viaggia al ritmo di circa ventimila al giorno e di “trovare nuovi hub e nuovi punti di vaccinazione”, assicurando che “tra il 29 marzo e il 3 aprile arriveranno in Italia un milione di dosi Pfizer, 500mila dosi di Moderna e un milione e trecentomila dosi di Astrazeneca”. Quest’ultimo sarà il vaccino che verrà somministrato ai fedeli alla vigilia della Pasqua. E dopo la “chiamata alle armi” della Chiesa, Musumeci si sposterà verso i lidi balneari: “In quelli più attrezzati dove c’è la guardia medica e l’infermeria – spiega Musumeci – Se solo vaccinassimo qualche centinaio di bagnanti al giorno, sarebbe un grande risultato”.