Sulla riapertura del caso di Denise Pipitone, “io per prima spero in un lieto fine, visto che la mamma di Denise fu ospite nella prima puntata di Chi l’ha visto? condotta da me. Preferisco però andarci cauta“. Lo dice la conduttrice Federica Sciarelli in un’intervista a Libero. “Credo che parte del clamore – aggiunge – sia legato al comune desiderio di ascoltare finalmente buone notizie: ne abbiamo bisogno. Pensi che persino la mia sarta mi ha cercata per dirmi: ‘È lei, sono sicura che è Denise!’“.
Il dolore di chi attraverso la trasmissione cerca cari scomparsi “è il motivo – sottolinea – per cui sarei tentata di lasciare il programma. Ormai ai miei occhi l’Italia è diventata un grande cimitero: dovunque vada, associo le città ai nostri casi. L’anno scorso sono stata lì lì per mollare tutto ma poi mi è stato chiesto di restare. Così ho fatto e probabilmente così farò a settembre. Inoltre amo questo programma”. La conduttrice si occuperebbe volentieri di politica, “da sempre la mia grande passione: la mattina mi sveglio e ascolto la rassegna politica. Ero fedelissima a Stampa e regime di RadioRadicale e i programmi tv che seguo sono tutti di politica. Non saprei però fare un talk… e sicuramente non andrei su RaiTre perché c’è già la mia amica Bianca”.
Sul fatto che il programma sia andato in onda anche durante Sanremo, Sciarelli spiega: “Ogni anno mi propongono di fermarmi, anche perché qualche punticino glielo togliamo a Rai Uno (ride, ndr). Puntualmente, però, rifiuto: pazienza se l’ascolto sarà basso, noi dobbiamo esserci per il nostro pubblico. Sempre. Pensi che, da quando ci sono io (2004, ndr), la redazione è aperta anche al sabato e alla domenica: facciamo i turni. D’altronde se qualcuno perde un proprio caro non può mica aspettare il lunedì!”. E infine, la conduttrice conclude con una riflessione sul fatto che grazie a Chi l’ha visto? esistono una legge sugli scomparsi e un commissario straordinario: “Abbiamo lottato e vinto molte battaglie e questo il cittadino ce lo riconosce. La politica si può fare in tanti modi: con le parole e con i fatti”.