L’allarme era già scattato a febbraio, quando le autorità sanitarie del Giappone l’avevano riscontrata in alcuni pazienti. Ma oggi la variante E484k (soprannominata “Eek” dagli scienziati), che riunisce caratteristiche sia della variante inglese che di quella sudafricana, secondo quanto riferito dalla tv pubblica Nhk, è stata trovata nel 70% dei pazienti positivi (10 su 14) testati a marzo presso il Tokyo Medical and Dental University Medical Hospital. Dagli studi realizzati finora, la variante pare riduca la protezione dei vaccini attualmente sviluppati e resista agli anticorpi derivanti da una precedente infezione da Sars-Cov-2.
Il 29 marzo era stata inoltre diffusa dalle agenzie la notizia che E484k fosse stata riscontrata anche in circa 100 casi in Nord Tirolo e nel distretto di Kufstein, in Austria. Un numero più alto “che nel resto del mondo”, aveva dichiarato il virologo Andreas Bergthaler in un’intervista al quotidiano viennese Die Presse. Per l’esperto non era chiaro se la variante fosse stata importata o si fosse sviluppata autonomamente in Austria, ma si diceva preoccupato quanto a una copertura limitata degli attuali vaccini. Secondo il sito News Medical, la Eek si sta diffondendo anche in Arizona, New Mexico, Texas e Florida.
La situazione in Giappone – Per circa due mesi fino al mese scorso, 12 pazienti Covid su 36, sarebbero stati infettati pur non avendo mai viaggiato e frequentato altre persone poi risultate positive all’agente patogeno.
La notizia arriva nel corso di una seconda impennata di infezioni che ha investito in particolar modo la città di Osaka e altre due prefetture dell’arcipelago, Hyogo e Miyagi, dove da oggi sono entrate in vigore restrizioni simili a quelle revocate due settimane fa nella capitale Tokyo.
In una audizione parlamentare, il premier Yoshihide Suga ha cercato di stemperare i toni, affermando di non ritenere imminente una quarta ondata e insistendo sulla necessità da parte dei cittadini di usare maggiore vigilanza. Meno rassicuranti le dichiarazione del capo della commissione medica, in stretta cooperazione con l’esecutivo, Shigeru Omi, che ha riconosciuto le difficoltà al controllo delle abitudini della popolazione, e l’effettivo rispetto delle misure anti-pandemia, non escludendo che l’ascesa dei contagi in atto a Osaka possa poi riproporsi anche a Tokyo. A livello nazionale 2.400 casi sono stati segnalati nella giornata di domenica con 430 persone che presentano gravi sintomi.