“Riaperture dal 20 aprile? Credo che i dati miglioreranno nelle prossime settimane ed entro la fine di questo mese grazie al sistema rigido di chiusure, ma la data è difficile da stabilire. Realisticamente la possibilità di riaperture sarà dopo il 30 aprile, anche per consolidare i risultati. Ma a oggi tutto è fermo fino al 30 aprile”. Sono le parole pronunciate ai microfoni di “24 Mattino” (Radio24) dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, che spiega: “Il punto fondamentale è: riaprire in anticipo o consolidare i risultati guadagnati? Si valuterà nel tempo, ma al momento quello che rimane è l’eliminazione delle zone gialle fino al termine di aprile”.
Sileri conferma che l’obiettivo del mezzo milione di dosi al giorno è fattibile per fine mese e si pronuncia sui nuovi problemi riscontrati nel vaccino AstraZeneca, sui quali l’Ema sta valutando: “Il fatto che l’Ema possa arrivare a limitare l’uso del vaccino, escludendo alcune categorie, rientra nei processi di farmacovigilanza. Il vaccino AstraZeneca, come mai nessun farmaco immesso sul mercato, è utilizzato in un numero estremamente alto di soggetti, mentre gli eventi trombotici segnalati sono davvero pochissimi. Quindi, è inutile parlare di rapporto rischi-benefici. Non c’è ombra di dubbio che vi sia un rapporto rischio-beneficio positivo – conclude – Il punto è che l’Ema, come tutti gli enti regolatori, continuando la farmacovigilanza, può individuare un sottogruppo di popolazione che può sviluppare un rischio trombotico di tipo cerebrale e valutarne un eventuale nesso causa-effetto. Quindi, per maggiore precauzione, è possibile, ma non probabile, che l’Ema possa vietare il vaccino a una certa categoria di pazienti. Ma guardate che questo è successo in passato per tantissimi altri farmaci. Un esempio per tutti è l’aspirina, per la quale a partire dagli anni ’80 è stato posto un limite d’uso per la fascia dei bambini sotto i 12 anni in seguito ad alcuni eventi avversi”.