Migliorano le previsioni sull’economia mondiale elaborate dal Fondo monetario internazionale. Nel nuovo “World Economic Outlook” pubblicato oggi, la stima sulla crescita del Prodotto interno lordo mondiale sale al 6% dal 5,5% dello scorso gennaio. Nel 2022 l’incremento dovrebbe essere invece del 4,4%, lo 0,2% in più della previsione precedente. Lo stesso Fondo avverte però che “c’è forte incertezza sulle stime” e anche se la crescita accelera “il futuro presenta sfide difficili”. “La pandemia non è ancora sconfitta e i casi stanno accelerando in vari paesi. La ripresa è a diverse velocità”, si legge nel rapporto. Quest’anno a trainare la ripresa saranno soprattutto gli Stati Uniti grazie anche ai maxi piano di sostegno e rilancio dell’economia varati dalla Casa Bianca. Nel 2021 il Pil statunitense dovrebbe salire del 6,4% per poi rallentare a un + 3,5% nel 2022. La Cina metterà a segno quest’anno un + 8,6% per poi scendere a + 5,6% l’anno prossimo.

La stima sulla zona euro è di un’economia in espansione del 4,4% quest’anno e del 3,8% il prossimo. Anche per l’area euro le stime sono state leggermente ritoccate al rialzo (+ 0,2%). Più nel dettaglio il Pil tedesco dovrebbe crescere del 3,6% nel 2021 e del 3,4% nel 2022, quello francese al 5,8% quest’anno e al 4,2% nel 2022, quello spagnolo del 6,4 e del 4,7%. Il Fondo ha migliorato anche i numeri sull’Italia. Il Pil è atteso in crescita quest’anno del 4,2%, l’1,2% in più rispetto a quanto stimato in gennaio. Per il 2022 il Pil è previsto in aumento del 3,6%. Quest’anno il deficit pubblico dovrebbe attestarsi all’8,8% del Pil per poi scendere al 5,5% il prossimo anno. Il debito si attesterà quest’anno al 157,1%. Riviste in meglio pure le previsioni sulla disoccupazione che restano comunque preoccupanti. Quest’anno il tasso di persone in cerca di un piego si attesterà al 10,3% (11,8% la stima precedente) ma per il 2022 è atteso un ulteriore incremento fino all’11,6%, oltre tre punti percentuali in più rispetto alla media della zona euro.

Presentando i dati la capo economista dell’Fmi Gita Gopinath ha spiegato che la ripresa procede su strade divergenti fra i paesi e questo rischia di creare ampi gap, con i paesi a basso reddito che pagheranno il prezzo maggiore per il Covid. Gopinath ha avvertito che, con la crisi da pandemia, è possibile che ulteriori 95 milioni di persone siano scivolati in estrema povertà già nel 2020. A livello internazionale i paesi devono lavorare insieme per assicurare una vaccinazione universale“, ha quindi affermato la capo economista , sottolineando che accelerare sulle vaccinazioni richiede un aumento della produzione e della distribuzione, evitare i controlli all’export, finanziare il Covax (il fondo che si occupa del programma vaccinale nei paesi più poveri, ndr ) e assicurare un equo trasferimento delle dosi in eccesso. Quanto alla proposta della segretaria al Tesoro statunitense Janet Yellen di introdurre un’aliquota minima globale sui profitti delle multinazionale Gopinath ha detto: “Da tempo siamo favorevoli a una minimum tax globale per le multinazionali”.

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