“Tu non sai cosa ho fatto quel giorno quando io lo incontrai”. No Fabio Caressa, raccontaci. “In spiaggia ho fatto il pagliaccio/Per mettermi in mostra agli occhi di lui”. Fabio lo sai che Sinisa adora il padel quindi le racchettone leggere di plastica proprio non se le fila. E non metterti nemmeno a implorare con il Super Tele per fare la Mimi Ayuhara del Bagno19 perché non attacca, fidati. “Che scherzava con tutti i ragazzi all’infuori di me/Perché perché perché perché, io gli piacevo”. Questo, Fabio, è tutto da vedere. Potrebbe essere che ti stai facendo un “viaggio” tutto tuo. Una punizione dai trenta metri contro la finestra di casa per distruggerti un vaso di viole te l’ha mai fatta? “Lui mi amava, mi odiava, mi amava/Mi odiava, era contro di me”.

Fabio lo so, in quella storia del “ho visto la trasmissione in cui si tolgono la giacca, con quel piccolino che conduce, il marito della Parodi” Sinisa si riferiva però a tuo cognato Giorgio. “Io non ero ancora il suo ragazzo e già soffriva per me”. Su questo hai ragione. Sini sembra sempre che se ne freghi di tutti, fa il duro, urla a chiunque, ma poi sul comodino ha la foto del micino Pippo. “E per farmi ingelosire/Quella notte lungo il mare è venuto con te”. Ora, che te la prendi così con Luca Marchegiani è davvero poco carino. Marchegiani è l’unico lì in studio al Club che abbozza analisi approfondite di tattica, va in profondità senza cerchietti e freccette in sovraimpressione per carpire i segreti del gioco. “Ora tu vieni a chiedere a me tuo marito dov’è”. Kitikaka in piena disposizione LGBTQ. “Dovevi immaginarti che un giorno o l’altro/Sarebbe andato via da te”. Altra cattiveria per il povero Marchegiani che nemmeno ai tempi del dodici volante Marco Ballotta.

“L’hai sposato sapendo che lui/Sapendo che lui moriva per me/Coi tuoi soldi hai comprato il suo corpo non certo il suo cuor”. L’hai sposata? Coi tuoi soldi? Ma Fabio che ti prende. Sinisa ha solo salutato Luca in diretta a fine intervista perché sono amici. Tra loro non c’è mai stata nemmeno una storiellina nel parcheggio di Formello. Ti sarai mica immaginato una roba alla Ibra-Piqué? Da qui a farne di tutta un erba un fascio ce ne vuole (anche se ci metti i trascorsi di Sinisa con Arkan, per dire). “Un giorno io vidi lui entrar nella mia stanza/Mi guardava silenzioso, aspettava un sì da me”. Questa Fabio la raccontano tutti in spiaggia al Bagno 19. La stanza è la cabina 32 con chiave da chiedere alla cassa. Tutti però ricordano anche che con Sinisa c’era il Zazza. Piccolino per piccolino, quando l’amore c’è a gamba tira il piè. “Dal letto io mi alzai e tutto la guardai/Sembrava un angelo”. Fabio ha telefonato Arianna, davvero, forse è meglio fermarsi qui.

“Mi stringeva sul suo corpo/mi donava la sua bocca/Mi diceva sono tuo”. Fabio ha chiamato anche Zazza, davvero fermati oltre è peggio per tutti. “Ma di pietra io restai”. Fabio ha chiamato Siffredi, dice che esageri un tantino. “Io l’amavo, la odiavo, la amavo/La odiavo, ero contro di lei”. Te l’ha pure confermato tuo cognato, dai. “Se non ero stato il suo ragazzo era colpa di lui/E uno schiaffo all’improvviso gli mollai sul suo bel viso/ Rimandandolo da te”. Però davvero ora credere pure che hai schiaffeggiato Sinisa nemmeno Giancarlo Marocchi alla moviola riuscirebbe tanto su CR7. “A letto ritornai, piangendo la sognai, sembrava un angelo”. Fabio dai, non farci commuovere. “Mi stringeva sul suo corpo, mi donava la sua bocca”. Fabio no i bambini sono ancora svegli! “Mi diceva sono tuo e nel sogno lo baciai”. Fisarmoniche in crescendo. Bergomi agita le mani come per dire fermi tutti. La camera 4 va sugli occhiali di Costacurta. Piccinini chiude la puntata accennando due passi di Hully Draghy.

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