Il caso riguarda un bando per dipendenti pubblici del comune di Allumiere – 3.800 abitanti in provincia di Roma – dal cui elenco-idonei il Consiglio regionale del Lazio e il comune di Guidonia hanno pescato 24 assunzioni definitive. Queste hanno premiato, in gran parte, collaboratori fiduciari dei consiglieri regionali Pd (ma anche di Lega e M5s), militanti e addirittura un consigliere capitolino. Tra questi pure due collaboratori di Buschini, che oggi ha lasciato l'incarico
Mauro Buschini si è dimesso da presidente del Consiglio regionale del Lazio. Lo ha spiegato lo stesso esponente della maggioranza di Nicola Zingaretti, comunicando il suo passo indietro alla conferenza dei capigruppo alla Pisana. Il nome di Buschini era finito al centro di un’istruttoria portata avanti da Fratelli d’Italia e ribattezzata come “concorsopoli” che sarà anche oggetto di una commissione d’inchiesta in consiglio regionale. Un bando per dipendenti pubblici del comune di Allumiere – 3.800 abitanti in provincia di Roma – dal cui elenco-idonei il Consiglio regionale del Lazio e il comune di Guidonia hanno pescato 24 assunzioni definitive. Si tratta in gran parte di collaboratori fiduciari dei consiglieri regionali Pd (ma anche di Lega e M5s), militanti e pure un consigliere capitolino.
Nell’elenco figurano due collaboratori di Buschini. Che oggi ha optato per il passo indietro. “Negli ultimi giorni si è discusso, soprattutto sugli organi di informazione, delle deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale in materia di personale, che ha portato all’assunzione di nuovi dipendenti nel nostro ente, attraverso lo scorrimento di graduatorie provenienti da concorsi svolti dai comuni. Una procedura che ha rispettato nel suo percorso le norme nella loro interezza“, scrive Buschini in una lettera ai consiglieri regionali. “Pur tuttavia – continua – ho ritenuto di proporre alla Conferenza dei Capigruppo l’istituzione di una ‘Commissione Trasparenza, presieduta da un esponente dell’opposizione, che duri fino alla fine della legislatura e che possa affrontare tutti i temi rispetto ai quali ci sia necessità di approfondimento, a partire dalle assunzioni dei dipendenti. Dopo il percorso di aula, che spero sia molto contenuto nella tempistica, sarà compito del Presidente del Consiglio Regionale, seguendo le indicazioni dei Gruppi Consiliari, nominare i membri della commissione con proprio decreto. Ritengo, a garanzia di totale imparzialità e trasparenza, che a decretare questa commissione ci sia un altro Presidente”. Dunque Buschini lascia la poltrona di presidente del consiglio regionale in modo da non essere coinvolto nella nomine dei componenti della commissione d’inchiesta su Concorsopoli. “Non vivo questa scelta come una resa – aggiunge – né come una azione dettata da impulsività sotto la pressione delle polemiche di questi giorni, ma come un atto di amore verso questa istituzione, per aiutare a fare chiarezza e garantire prestigio al nostro consiglio ed al nostro lavoro. Sono certo che apprezzerete questo gesto, che ritengo giusto per chi rappresenta e vive le Istituzioni”.
Ma come era avvenuta l’assunzione in consiglio regionale dei fedelissimi dei consiglieri? Come ha raccontato il Fatto Quotidiano infatti, il 18 dicembre 2020 il consiglio ha deciso di punto in bianco di assumere 16 funzionari di categoria C da destinare all’Ufficio di presidenza. La normativa consente di pescare dall’ultima procedura conclusa da altri enti pubblici ricadenti nel proprio territorio. E gli esiti del concorso più recente erano stati pubblicati pochissimi giorni prima, il 14 dicembre, dal Comune di Allumiere. Tutto accade a stretto giro. Il 18 dicembre, la Regione approva lo schema di accordo con Allumiere e inizia a scorrere l’elenco-idonei, seguendo la graduatoria. Il 23 dicembre i candidati selezionati rispondono alle e-mail e il 28 dicembre viene approvata la determina dirigenziale con i nomi dei neo-assunti. Chi sono i premiati? Nell’elenco appunto ci sono due collaboratori di Buschini; poi Matteo Marconi, segretario del Pd di Trevignano Romano (Roma); Arianna Bellia, assessore Pd di San Cesareo (Roma); Augusta Morini, consigliere e assessore Pd di Labico (Roma); Paco Fracassa, segretario Pd di Allumiere (Roma); un componente del circolo Pd di Frosinone (città di Buschini); e tre militanti dem (Allumiere, Civitavecchia e Roma). Con loro anche un collaboratore di Giuseppe Cangemi, vicepresidente d’Aula in quota Lega. Per tutti, il posto di lavoro in Consiglio regionale è assicurato anche in vista di un possibile cambio di amministrazione.
Non è finita. Su 16 posti disponibili, a dicembre la Regione contatta in totale 24 persone, ma in 8 rifiutano. Il 28 dicembre è il comune di Guidonia (circa 90mila abitanti alle porte di Roma) a stipulare un accordo con Allumiere e a decidere di assumere otto funzionari, prendendoli dallo stesso elenco-idonei da cui aveva pescato la Regione. E quattro di questi sono fra coloro che avevano rifiutato la chiamata regionale appena 5 giorni prima. Fra loro, c’è Marco Palumbo, consigliere del Pd in Campidoglio e in Città Metropolitana, presidente della Commissione trasparenza e, da febbraio 2019, anche impiegato nell’ufficio di gabinetto di Buschini.