OnePlus 9 Pro 5G è uno smartphone completo, prestante ed incredibilmente piacevole da utilizzare. Si tratta di uno dei OnePlus dal comparto fotografico migliore di sempre e, a parte alcuni scivoloni, alza finalmente il livello di qualità in un settore in cui l'azienda aveva sempre fatto fatica a competere. Il prezzo di 919 euro per la variante 8GB/128GB è in linea con il modello dello scorso anno.
Anche quest’anno è arrivato il momento della nuova generazione di smartphone top di gamma di OnePlus. All’evento di lancio che si è appena concluso sono stati annunciati OnePlus 9 5G e OnePlus 9 Pro 5G che noi abbiamo avuto la fortuna di avere in prova già da qualche giorno.
Come se la sarà cavata la nuova generazione di flagship dell’azienda? Vale davvero spendere la cifra extra richiesta per questo OnePlus 9 Pro oppure conviene fermarsi alla versione base? La collaborazione con Hasselblad ha dato già i suoi frutti? Scopritelo nella nostra recensione completa di OnePlus 9 Pro 5G, lo smartphone al top con una crisi d’identità!
OnePlus 9 Pro 5G è assemblato in modo impeccabile. Il livello di qualità costruttiva e dei materiali ha raggiunto un livello altissimo nelle ultime evoluzioni degli smartphone OnePlus e questo nuovo Pro non fa eccezione.
Fronte e retro di questo smartphone sono realizzati in vetro curvato lateralmente. Questo, unito alle cornici metalliche che nonostante siano più sottili ai lati sono stondate nelle giunzioni, permettono a OnePlus di presentare uno smartphone che è incredibilmente comodo da maneggiare. L’azienda ha fatto anche un ottimo lavoro nel bilanciare il dispositivo che nonostante i suoi quasi 200g di peso (197g per l’esattezza) in mano non risulta pesante o scomodo anche dopo lunghi periodi di attività.
Per quanto riguarda finitura e colorazione della scocca, OnePlus 9 Pro mi ha davvero reso la vita difficile nel dare una valutazione nettamente positiva o negativa. Da un lato la colorazione argentata che parte “opaca” nella parte alta dello smartphone e termina con una finitura lucida specchiata è bellissima da vedere. Dall’altra, siccome la zona che sembra satinata è comunque liscia al tatto, mi ha un po’ deluso perché si riempie davvero troppo di ditate.
Siamo arrivati al punto della storia in cui rifinire il vetro per dargli una texture che non cattura le ditate è diventato possibile e non troppo complicato, tant’è che molti produttori di smartphone più economici stanno riuscendo nell’impresa senza troppi problemi. I dispositivi dal retro lucido e scintillante, i quali mostrano tutto lo sporco possibile, non sono elogiabili.
Fortunatamente OnePlus ha realizzato 9 Pro anche nelle colorazioni Pine Green e Stellar Black (che richiama la famosa finitura Sandstone del brand), le quali a differenza del modello da noi ricevuto in prova dovrebbero essere più facili da mantenere intonse.
OnePlus include nella confezione di vendita anche una cover in TPU con una finitura vellutata sul retro che di impronte non ne mostra alcuna. Nel nostro caso questa cover è di un colore grigio davvero elegante e devo ammettere che l’ho davvero apprezzata anche se aumenta leggermente l’ingombro dello smartphone.
Rimane presente sul lato destro del terminale l’iconico Alert Slider a tre posizioni che permette di passare rapidamente tra i profili Suoneria, Vibrazione e Silenzioso. Per concludere OnePlus 9 Pro è stato sottoposto alla certificazione IP68 contro l’ingresso di acqua e polvere.
L’unico appunto che ho riguardo la costruzione e la qualità dello smartphone è la presenza di un motore per la vibrazione che non è necessariamente terribile ma è lontano dalle ottime soluzioni utilizzate ormai da anni da Apple e Google, giusto per citarne un paio.
Guardando OnePlus 9 Pro dal lato dello schermo è davvero difficile non notare la somiglianza con il dispositivo top di gamma dell’azienda sorella Oppo, il Find X3 Pro. OnePlus 9 Pro ha lo stesso tipo di pannello AMOLED E4 da circa 6,7″, con risoluzione 1440×3216 pixel e tecnologia LTPO in grado di variare il refresh rate tra 1Hz e 120Hz.
Il display dell’ultimo flagship OnePlus è in grado di riprodurre contenuti a 10 bit, supporta HDR10+ con una luminosità di picco di ben 1300 nit e ha persino la fotocamera frontale contenuta in un foro posto esattamente nello stesso identico punto. Altra somiglianza la troviamo nel lettore di impronte digitali di tipo ottico, più che sufficientemente veloce, posto in una posizione più bassa rispetto a quella di altri modelli concorrenti.
Non fraintendetemi, questo display è stellare, credo sia praticamente impossibile trovare sul mercato dei pannelli AMOLED di qualità nettamente superiore, tuttavia da quella che ormai non è più una startup o una new entry nel mercato degli smartphone mi sarei aspettato un po’ più di originalità nella scelta del proprio design. Potrei scommettere sul fatto che i display di OnePlus 9 Pro e Find X3 Pro sono la stessa identica unità e possano essere scambiati tra loro senza alcun tipo di problema.
Non è l’unica somiglianza fin troppo palese, persino il posizionamento e la forma di carrellino per le SIM, capsula auricolare, microfono principale e speaker sono estremamente simili, per non dire identici.
L’unica vera differenza tra questo display e quello del gemello Oppo l’ho riscontrata nella calibrazione dei colori. La mia unità di OnePlus 9 Pro ha i colori che tendono più alle colorazioni calde, mentre Find X3 Pro ha un punto di bianco più freddo. Tuttavia la calibrazione è regolabile a piacere nelle impostazioni, di conseguenza non è un vero e proprio problema, anche perché se non fosse stato per un confronto diretto sarebbe stato impossibile accorgersene.
Spesso, soprattutto quando si parla di smartphone top di gamma, è facile dare per scontata la dotazione hardware che questi gioiellini hanno sotto il cofano. Come anche i modelli di punta di altri brand che l’hanno preceduto sulla mia scrivania, OnePlus 9 Pro monta ovviamente l’ultimo ed il più potente SoC a disposizione per gli smartphone Android, il Qualcomm Snapdragon 888.
I 12 GB di RAM di tipo LPDDR5 a disposizione del modello da noi ricevuto in prova sono probabilmente molti di più di quelli che chi sta leggendo questa recensione ha a disposizione sul proprio laptop per non parlare della loro velocità. Stesso discorso vale per la memoria interna non espandibile da 256 GB di tipo UFS 3.1.
Il processore di Qualcomm è corredato del modem Snapdragon X60 per la connettività 5G globale. Solo un piccolo aneddoto simpatico legato al 5G di questo smartphone che per qualsivoglia problema software io non ho potuto attivare in alcun modo.
Trattandosi di un bug che ha colpito anche alcuni utenti di OnePlus 8 Pro con OxygenOS 11, sono abbastanza sicuro l’azienda sia già al lavoro per rilasciare un fix il prima possibile. Visto lo stato attuale delle reti di nuova generazione non vi perderete granché per il momento.
Il comparto multimediale è completato da un sistema di speaker stereo Dolby Atmos formato dall’altoparlante nella parte bassa e la capsula auricolare amplificata. La separazione stereo è molto buona, il volume è notevolmente alto ma la qualità è solo ok.
Dopo aver provato ROG Phone 5 è estremamente evidente come l’effetto stereo sia più sbilanciato verso uno dei due altoparlanti e ci sia una mancanza di bassi profondi. Nel complesso, però, siamo al livello degli altri top del 2021, ci si può tranquillamente godere film, musica e video senza lamentarsi troppo.
La mancanza di un jack per le cuffie da 3,5mm dobbiamo ancora nominarla? Ormai fa notizia quando il jack trova posto su uno smartphone. Fortunatamente è possibile utilizzare per l’audio la porta USB 3.1 Tipo-C oppure il Bluetooth 5.2 senza doverne rimpiangere troppo il caro e vecchio jack.
Una delle novità più importanti nel lancio di OnePlus 9 e OnePlus 9 Pro ha riguardato l’annuncio da parte dell’azienda della collaborazione con il colosso svedese delle fotocamere Hasselblad. La collaborazione è appena iniziata e durerà per tre anni, con la possibilità ovviamente che venga rinnovata in caso di successo. I frutti di questa partnership si vedono di già?
La risposta brave è sì. La risposta lunga, come spesso accade in questi casi, è più complicata e richiede alcune precisazioni.
Partendo dall’hardware fotografico a disposizione di OnePlus 9 Pro troviamo un sensore Sony IMX766 da 50 Mpixel con lenti ultragrandangolari (f/2.2) di tipo free-form (lo stesso di Oppo Find X3 Pro), un sensore da 8 Mpixel con lenti tele f/2.4 dallo zoom ottico 3,3x, un dimenticabilissimo sensore monocromatico da 2 Mpixel che si poteva benissimo evitare e la vera star dello show, un sensore Sony IMX789 da 48 Mpixel con lenti dall’apertura f/1.8 che al momento è esclusiva di OnePlus.
Da come ci è stata spiegata la situazione da OnePlus, Hasselblad per questi primi due smartphone su cui ha lavorato ha messo mano solamente alla calibrazione dei colori delle fotocamere. In condizioni normali, con buona luminosità, inquadrando soggetti colorati oppure quando non si va a fare troppo affidamento sull’HDR, le immagini catturate da OnePlus 9 Pro con la fotocamera principale e la ultragrandangolare sono davvero meravigliose.
Si può notare una leggera differenza di colori tra le due fotocamere principali se si guarda con attenzione, soprattutto sulle tonalità blu e verdi. Tuttavia gli scatti sono così buoni che c’è davvero bisogno di complimentarsi con l’azienda per aver finalmente posto la giusta attenzione al comparto fotografico dei propri top di gamma, unico vero neo che ha accompagnato i prodotti OnePlus negli anni.
Sinceramente non capisco perché non siano stati utilizzati due sensori IMX766 come per Find X3 Pro che mi ha davvero fatto innamorare. Certo, il Sony IMX789 ha delle qualità particolari come la capacità di registrare video in 4K a 120 fps, ma i risultati a mio parere sono di un gradino inferiori.
Nonostante tutti i complimenti che OnePlus si merita per aver migliorato notevolmente le proprie fotocamere, la strada è ancora lunga ed in salita. Sinceramente spero vivamente Hasselblad possa aiutare OnePlus a migliorare l’elaborazione delle immagini del proprio software fotografico in quanto per ogni situazione in cui OnePlus 9 Pro eccelle ne esiste un’altra in cui l’azienda fa dei grossi scivoloni.
Come potete vedere in alcune delle immagini qui sotto, l’HDR spesso e volentieri toppa alla grande con conseguenti immagini che sono al limite dell’utilizzabile. Anche la modalità notte nei pochi test che ho potuto fare mi ha restituito delle immagini che sono forse peggiori (seppur più luminose) di quelle ottenibili semplicemente nella modalità automatica grazie all’ottimo sensore fotografico in uso in combinazione con la stabilizzazione ottica.
Detto questo, a parte un leggero fringing verso i bordi della foto quando si utilizza la fotocamera grandangolare per scattare foto da distanza ravvicinata (difettuccio che non impatta troppo il risultato e che condivide con Find X3 Pro) e ai colori sbiaditi del teleobiettivo, di certo trovo quella di quest’anno un’esperienza fotografica di gran lunga migliore di quella dei modelli passati.
Menzione d’onore alla modalità fotografica Tilt Shift che nient’altro non è che un filtro sfocato identico a quello di Instagram. Questo genere di modifica può davvero garantire un effetto molto bello in alcune foto particolari, ma che credo sia stato inutile includerlo come funzione di scatto dedicata. Alla fine dei conti software non fa altro che applicare la sfocatura a foto scattata, indipendentemente dal soggetto inquadrato o dal contesto dell’immagine, cosa che sarebbe benissimo stata possibile dalle opzioni di modifica alle immagini nella galleria.
La fotocamera frontale da 16 Mpixel con lenti f/2.4 è buona, niente di eccezionale da segnalare ma nemmeno nulla di cui lamentarsi.
OnePlus ha sempre utilizzato sui propri smartphone post “era CyanogenMod” una sua versione personalizzata di Android chiamata OxygenOS. La skin proprietaria è uno dei fattori più apprezzati da chi ha deciso negli anni di acquistare un dispositivo del brand, per via della sua vicinanza con Android Stock e delle piacevoli aggiunte legate al miglioramento dell’esperienza utente.
Anche OnePlus 9 Pro viene spedito con a bordo OxygenOS 11 basato sulla più recente versione del sistema operativo di Google, Android 11. Lo smartphone è praticamente sprovvisto di alcun tipo di bloatware, fatta eccezione per le poche e utili applicazioni OnePlus oltre a Netflix (app che in molti installerebbero comunque e gli altri possono tranquillamente rimuovere).
Per quanto adori avere a disposizione Google Discovery nella schermata più a sinistra della Home, il fatto di non poter inserire Shelf mi è un po’ dispiaciuto. Il motivo? Shelf ora può essere aperta effettuando uno swype verso il basso nella home, gesture che io preferisco utilizzare per aprire velocemente l’area di notifica precludendomi quindi l’accesso all’ottimo “scaffale” creato da OnePlus.
Per il mercato cinese solitamente il brand installava sui propri dispositivi una versione diversa di skin chiamata HydrogenOS, la quale è stata recentemente sostituita dalla ColorOS di Oppo (!). Per quanto trovi ColorOS 11 più completa e piacevole di OxygenOS, so che per molti utenti l’esperienza utente OnePlus conta più di ogni altra cosa e quindi spero vivamente l’azienda non faccia l’errore di abbandonare il proprio software anche nel mercato occidentale.
Proprio stamattina, poche ore prima della pubblicazione di questa recensione, un aggiornamento è stato inviato a OnePlus 9 Pro. L’update della OxygenOS sembra risolvere alcuni problemi di stabilità e, cosa più importante, sembra migliorare alcuni problemi nella qualità delle foto. Purtroppo la nostra recensione si basa sulla build precedente e non c’è stato il modo di verificare i miglioramenti promessi.
Per quanto riguarda la durata della batteria ed il sistema di ricarica di OnePlus 9 Pro è davvero difficile lamentarsi. Nonostante sia installata sotto la scocca un’unità da 4500 mAh, leggermente più piccola rispetto ad altri smartphone top del settore, OnePlus 9 Pro mi ha stupito!
Anche rispetto a Oppo Find X3 Pro, a cui è impossibile smettere di paragonarlo viste le incredibili somiglianze, lo smartphone top di OnePlus per il 2021 si è comportato egregiamente! Anche se ho fin da subito impostato la massima risoluzione del display disponibile e la massima frequenza di aggiornamento, OnePlus 9 Pro mi ha sempre portato più che tranquillamente a sera con oltre 6 ore di schermo acceso.
Nel caso foste degli assidui videogiocatori oppure abbiate la necessità di ricaricare lo smartphone durante le giornata, è possibile utilizzare cavo e alimentatore Warp Charge 65T inclusi nella confezione. Il sistema di ricarica è in grado di portare la batteria dall’1% al 100% in soli 29 minuti.
Quest’anno l’azienda di Pete Lau ha puntato moltissimo anche sulla velocità della ricarica induttiva. OnePlus 9 Pro supporta infatti la ricarica Warp Charge 50 Wireless, in grado di ricaricare lo smartphone in soli 43 minuti dall’1% al 100% utilizzando la basetta dedicata.
Certo, è in pratica un rebrand della tecnologia AirVOOC di Oppo e persino la base di ricarica è pressoché identica. Tuttavia è una piacevole aggiunta che vi permetterà di ricaricare lo smartphone in pochi minuti, senza dovervi preoccupare di collegare e scollegare in continuazione scomodi cavi nel caso doveste momentaneamente utilizzare il dispositivo o allontanarvi dalla postazione di ricarica.
Com’era logico aspettarsi, anche quest’anno OnePlus ha realizzato uno smartphone veloce, elegante, con un sistema di ricarica rapida ai vertici del settore e davvero bello da utilizzare nella vita di tutti i giorni. OnePlus 9 Pro è uno smartphone completo che farà sicuramente felici gli utenti che decideranno di acquistarlo.
Rispetto al suo gemello quasi identico, Oppo Find X3 Pro, OnePlus 9 Pro può vantarsi di avere un design leggermente più originale ed unico nelle sue linee. Il prezzo rimane lo stesso dello scorso anno, 919 euro per la versione base con 8 GB di RAM e 128 GB di memoria interna, il che potrebbe essere una piacevole sorpresa o una grande delusione in base a quali erano le vostre aspettative prima dell’annuncio.
Nonostante il cartellino del prezzo non sia basso come qualcuno vorrebbe e non si adatti alle possibilità di tutti, se paragonato alla concorrenza dei top di gamma con cui si scontra ha un prezzo che è forse più facile giustificare. Servono 230 euro in più per portarsi a casa Find X3 Pro di Oppo per godere di un comparto fotografico solo parzialmente migliore e nemmeno di molto.
Detto questo, OnePlus 9 Pro rimane un terminale davvero valido se il vostro budget vi permette di accede a questa fascia premium del mercato. Tuttavia, il vero OnePlus da tenere d’occhio quest’anno è il 9 base, il quale ha un rapporto qualità/prezzo decisamente più interessante!