Gli Stati Uniti stanno valutando il boicottaggio insieme agli alleati delle Olimpiadi Invernali del 2022 in Cina. Il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, ha spiegato che un “approccio coordinato non sarebbe solo nel nostro interesse ma anche nell’interesse dei nostri alleati e partner”. Un alto funzionario del dipartimento guidato da Antony Blinken ha in seguito chiarito che un boicottaggio non è ancora stato discusso. Intanto è arrivata la replica di Pechino: “La comunità internazionale non lo accetterà. Siamo fiduciosi di lavorare con tutte le parti per rendere le Olimpiadi invernali di Pechino 2022 un evento olimpico straordinario ed eccezionale”, ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian.
I Giochi si svolgeranno dal 4 al 20 febbraio 2022. Il Dipartimento di Stato degli Usa ha fatto sapere che sta parlando con gli alleati della situazione dei diritti umani in Cina. Diversi gruppo stanno protestando e hanno sollecitato un boicottaggio diplomatico o diretto per richiamare l’attenzione sulle azioni cinesi contro gli uiguri, tibetani e residenti di Hong Kong. Gli attivisti stanno anche contattando i comitati olimpici nazionali, gli atleti e gli sponsor dopo non essere riusciti a convincere il Comitato olimpico internazionale con sede in Svizzera a spostare i Giochi fuori dalla Cina. Pechino è la prima città ad aver ottenuto il diritto di ospitare sia le Olimpiadi estive (nel 2008) che quelle invernali.
Le affermazioni che arrivano dal dipartimento americano dimostrano come, dopo i quattro turbolenti anni dell’amministrazione Trump, i rapporti tra la Cina e la Casa Bianca di Joe Biden siano ancora lontani dall’aver superato contrasti e tensioni. Tra i motivi di scontro nelle ultime settimane c’è in particolare la questione dei diritti umani che secondo Washington verrebbero violati da Pechino ad Hong Kong e nello Xinjiang con quello che l’amministrazione ha definito senza mezzi termini il genocidio della popolazione degli uiguri.
Il presidente del Cio, Thomas Bach, ha affermato che il Comitato olimpico internazionale deve rimanere fuori dalla politica: “Non siamo un governo super mondiale in cui il Cio potrebbe risolvere o addirittura affrontare problemi per i quali né il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nessun G7, nessun G20 ha soluzioni”, aveva detto Bach in una conferenza stampa il mese scorso. E ha ripetuto che il Cio deve rimanere ‘neutrale‘.